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Germania, Özil dice basta con la Nazionale: "Razzismo e mancanza di rispetto"

Dopo le tante polemiche suscitate dalla foto insieme all'altro atleta Ilkay Gundogan con il contestato presidente turco Erdogan il centrocampista dell'Arsenal ha annunciato l'addio alla maglia della Mannschaft: "Rispetto le origini della mia famiglia, quella foto la rifarei, l'ho accettata per rispetto della carica, indipendentemente dalla persona"

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BERLINO - Mesut Özil ha deciso di lasciare la Nazionale tedesca. Con ben tre tweet pubblicati sul proprio account ufficiale il centrocampista dell'Arsenal, ferito dalle critiche violente che lo hanno bersagliato durante il Mondiale di Russia 2018 per la sua foto con il presidente turco Erdogan, ha annunciato l'addio alla maglia della Mannschaft. "E' con il cuore pesante e dopo aver molto riflettuto sui recenti eventi, che ho deciso che non avrei giocato con la Germania a livello internazionale perché ho sentito razzismo e mancanza di rispetto", ha scritto Özil, tedesco di origine turca.

PER OEZIL 92 GETTONI IN NAZIONALE CON 23 RETI - Classe 1988, campione del mondo nel 2014 in Brasile, Özil ha collezionato 92 presenze in Nazionale e realizzato 23 gol in nove anni. Debuttò con la Germania nel 2009, durante la partita contro la Norvegia, e poi è stato protagonista del Mondiale 2010 in Sudafrica. Una sua foto del maggio scorso assieme all'altro calciatore Ilkay Gundogan con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e la dedica "al mio presidente" aveva suscitato non poche polemiche e dopo i mondiali era stata citata dai commentatori che avevano messo in dubbio la sua lealtà nei confronti della Germania. Foto che invece fu rifiutata da Emre Can, oggi alla Juve, ma a maggio ancora del Liverpool.
 
"FOTO CON ERDOGAN? RISPETTO ORIGINI, LA RIFAREI" - Nessun messaggio politico o aiuto elettorale, soltanto un atto di cortesia e di rispetto verso il massimo esponente del Paese di cui la sua famiglia è originaria. Queste, secondo il giocatore, le ragioni di quella scelta, parlandone per la prima volta apertamente. In una lettera pubblicata sui social, Özil spiega di avere "due cuori: uno tedesco, l'altro turco. Mia madre mi ha sempre insegnato di mostrare rispetto e di non dimenticare mai da dove vengo. Se avessi rifiutato quella foto a maggio, durante un evento di beneficenza, avrei negato le mie origini - scrive il fantasista dell'Arsenal -. Io quella foto la rifarei, l'ho accettata per rispetto della carica, indipendentemente dalla persona. Non mi importava chi era il presidente, a me importava che era il presidente. Io sono un calciatore e non un politico. Non c'era nessun messaggio politico né tanto meno un aiuto elettorale. E con Erdogan abbiamo parlato, come successo altre volte in passato, solo di calcio". Il calciatore dell'Arsenal è finito nel mirino della critica (papà Mustafa ha parlato di lui come "capro espiatorio" invitandolo a lasciare la Mannschaft, passo poi compiuto dal figlio), mentre i partiti di estrema destra tedesca ne hanno addirittura chiesto l'esclusione dalla Nazionale e Oliver Bierhoff, coordinatore delle nazionali tedesche, ha rincarato la dose spiegando che "forse avremmo dovuto considerare l'ipotesi di fare a meno di lui in Russia". "Capisco che tutto questo sia difficile da capire, e che nella maggior parte delle culture il leader politico non può essere pensato in maniera separata dalla persona, ma in questo caso è diverso. E al di là del momento delle elezioni - ha concluso Özil - io quella foto l'avrei fatta comunque".
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