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Juventus, Buffon: "Il Mondiale toglie il sonno, la Champions no..."

Gianluigi Buffon (afp)
Il portiere bianconero: "Il fatto di essere riuscito a vincere un campionato del Mondo vale il biglietto della vita, posso morire in pace". Intanto il club sbarca su Netflix attraverso una docu-serie di 4 puntate
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TORINO - La stagione che dovrà portare Gigi Buffon al settimo scudetto e al sesto Mondiale consecutivo è anche quella che, a meno di un trionfo in Champions per lui ancora inedito, lo accompagnerà al tramonto sportivo, a imboccare il suo Sunset Boulevard. E quindi a chiudere un'epoca, se non addirittura un'epopea, profondamente marchiata dal suo numero 1: "Intanto (il pass per Russia 2018; ndr) ce lo dobbiamo guadagnare, spero di arrivarci. Se possiamo sognare la vittoria? Quando rappresenti l'Italia non puoi non sognare di vincere. Io non ho mai cominciato una competizione senza il sogno di conquistarla: è umano che sia così". Un sogno che può togliere il sonno: "Cosa cambia tra una finale di Champions League e una finale di un Mondiale? Prima delle finali di Champions sono sempre riuscito a dormire, prima di quella dei Mondiali no. E questo fa capire la differenza. Vincendo il Mondiale ho realizzato il sogno più grande che può avere un giocatore o un bambino. Il fatto di esserci riuscito vale il biglietto della vita, che è già un gran bel dono. Se hai vinto anche un Mondiale, puoi davvero morire in pace", dice il capitano bianconero e azzurro al canale YouTube americano Copa90, durante una lunga videointervista.

BUFFON: " RONALDO, MESSI, CRISTIANO E ZIDANE I MIGLIORI DI SEMPRE" - Buffon dà quindi uno sguardo alla sua carriera extralarge, il cui ultimo riconoscimento individuale è stato l'inserimento nei 30 candidati svelati ieri da France Football per il Pallone d'Oro: "Penso spesso che sia molto inusuale trovare un giocatore che riesca a congiungere quarant'anni di tempo: ho iniziato a giocare con calciatori nati negli anni Sessanta e finirò con quelli del Duemila. È un lasso temporale molto grande, qualcosa di cui vado orgoglioso perché nel frattempo il calcio è cambiato tanto, diventando molto più difficile. E nonostante questo sono riuscito a ritagliarmi un ruolo da protagonista. Ecco, questo è molto bello". Difficile scegliere i cinque migliori compagni o avversari affrontati in carriera: "Io sono molto amico dei difensori e 'odiò gli attaccanti. I più forti sono Ronaldo, Messi, Cristiano Ronaldo e Zidane: questi quattro giocherebbero in tutte le squadre". Poi, guardando il panorama azzurro: "Tra gli italiani come talento puro metterei sicuramente Pirlo, Totti, Del Piero e un talento straordinario come Roberto Baggio. Per completare la top five italiana metterei anche Maldini". Di Andrea da Brescia, oltre al tocco, Gigi ammette di amare anche il vino: "È fantastico, come tutto quello che fa Pirlo, perché lui le cose buone oppure normali non le fa".

"LA MIA MAGLIA PREFERITA? QUELLA AZZURRA" - Si passa quindi al piacere di indossare la maglia azzurra: "Questa è la mia divisa preferita - dice mostrando la nuova casacca della Nazionale, marchiata Puma, inaugurata a Torino contro la Macedonia -. Una seconda pelle. Un grande regalo. Un piccolo premio dopo 20 anni di Nazionale. Ho dato il massimo delle mie energie, dei miei pensieri e delle mie forze per le squadre in cui ho giocato, assegnando al senso di appartenenza un valore fondamentale". Lo sanno bene i tifosi bianconeri, che hanno visto il (futuro) capitano restare sulla nave che affondava in Serie B sotto i colpi dello tsunami Calciopoli. SuperGigi promuove i giovani Rugani, Mandragora, Bentancur e Bernardeschi, definendoli "ragazzi con doti tecniche superiori alla media, dotati di grande professionalità e umiltà: qualità che li aiuteranno a fare una grande carriera". Poi, chiamato a eleggere il miglior difensore con cui ha giocato: "Difficile scegliere quando hai avuto la fortuna di giocare con gente come Cannavaro, Thuram, Nesta, Materazzi, Barzagli, Chiellini, Bonucci, Ferrara, Montero... Potrei decidere in base all'amicizia o al legame personale, ma come valori tecnici è dura".

GIGI AMMIRA GIGIO: "MA ANCHE NEUER, COURTOIS, DE GEA..." - Buffon dà quindi uno sguardo fuori dall'universo Juve. E passa in rassegna i suoi migliori colleghi: "Penso che il giovane portiere più interessante a livello europeo è per forza Donnarumma, è normale e meritata che ci sia tanta curiosità nei suoi confronti: ha doti straordinarie. Io apprezzo tutti i colleghi bravi: mi piace vedere Neuer, Courtois, De Gea fare qualcosa di bello. E mi piace provare ammirazione nei loro confronti. Penso anche a Oblak, Lloris, Handanovic, Alisson, Szczesny e Hart". Il mestiere di portiere è cambiato: "Adesso si gioca di più con i piedi. Negli ultimi sei o sette anni, il portiere ha cominciato anche a impostare il gioco, a fare un lancio preciso, a volte a scartare un avversario. Il nostro lavoro è diventato molto più complicato. Dovendo fare più cose e avendo maggiori responsabilità aumenta la possibilità di sbagliare". Infine, Gigi "torna" là dove è cominciata la sua favola calcistica: "Parma è una società che ho nel cuore. Un'isola felice. Portare quel livello di calcio in una città come  Parma è stato qualcosa di grandioso. I fatti negativi che sono successi al club mi hanno ferito l'anima".

LA JUVE SBARCA SU NETFLIX - Dopo House of Cards, Narcos e Suburra, anche la Juventus si fa serie tv e sbarca su Netflix. La notizia è stata ufficializzata stamani dal club bianconero. Il colosso dell'intrattenimento on line realizzerà una docu-serie di quattro puntate da un'ora l'una, raccontando la Juve da un punto di vista nuovo. Al centro non c'è infatti un pallone che rotola, ma il "dietro le quinte" degli juventini: la vita di tutti i giorni, il tragitto casa-lavoro, i momenti più personali di chi "smessi maglietta e scarpini, svestono anche i panni di campioni, per tornare ragazzi come tutti". Insomma, un modo più o meno inedito per conoscere più da vicino l'allenatore Massimiliano Allegri e i suoi giocatori, grazie alle telecamere che li hanno "spiati" negli ultimi mesi di riprese. "Questo progetto conferma la nostra vocazione all'innovazione e a essere a tutti gli effetti uno Sport Entertainment brand, ma anche la volontà di raggiungere i fans bianconeri di tutto il mondo e i milioni di utenti di Netflix, che potranno grazie a questo documentario conoscere la Juventus a 360 gradi", commenta Federico Palomba, Co-Chief Revenue Officer del club bianconero. Le puntate andranno in onda dall'inizio del 2018, sul colosso web che conta oltre 104 milioni di iscritti in 190 paesi del mondo.

STURARO: "HIGUAIN AVEVA UNA CONDIZIONE FISICA NON OTTIMALE" - La Juve sabato proverà a servire alla Lazio il piatto freddo della vendetta del ko in Supercoppa: "E' la prima volta che li ritroviamo dopo la sconfitta del 13 agosto a Roma, quindi se vogliamo può essere una 'mini rivincita' - afferma Sturaro ai microfoni di Sky Sport -. La Lazio ha giocatori forti ed è una squadra organizzata, dovremo evitare di ripetere gli errori commessi all'Olimpico". Oggi è rientrato Szczesny, domani toccherà agli azzurri e  Mandzukic. Ma la formazione verrà decisa soltanto alla vigilia del match, venerdì, anche alla luce delle condizioni fisiche ed emotive degli ultimi nazionali attesi a Vinovo, i sudamericani Dybala, Alex Sandro, Cuadrado e Bentancur. Sulla trequarti Allegri può all'occorrenza contare su Douglas Costa, rimasto a lavorare a Vinovo, e su un Bernardeschi impiegato soltanto per 26' dall'Italia di Ventura. "Riprendere dopo la sosta è difficile per una squadra come la nostra, con molti nazionali - prosegue il centrocampista ex Genoa -. Inoltre i sudamericani torneranno a ridosso della partita, quindi c'è poco tempo per prepararla tutti insieme. Quanto a Higuain, l'ho visto felice e molto motivato, si è allenato bene: voleva recuperare una condizione fisica forse non ottimale". Una condizione rivedibile che il Pipita ha pagato con due panchine consecutive contro Torino e Olymppiacos.

Tornando alla stretta attualità, dopo il pari di Bergamo, la Signora è costretta a rincorrere: "Il Napoli primo in classifica è l'anti-Juve, ma ci sono tante squadre forti e attrezzate in grado di darci fastidio". Dove lo metti sta: Sturaro è stato reimpostato da Allegri come terzino destro per ovviare alle assenze degli infortunati Howedes e De Sciglio e alla mancata iscrizione di Lichtsteiner alla lista Uefa: "Sono disposto a giocare ovunque. Certo, all'inizio c'è qualche difficoltà, ma mi sto allenando per questo". Il centrocampista bianconero studia da jolly: "Ho coperto diversi ruoli, qui alla Juve, cercando di ripagare la fiducia che ha il mister in me". Chissà che la duttilità di Sturaro non possa tornare utile anche alla Nazionale: "Non ho visto le partite dell'Italia. Dispiace leggere le critiche, perché ho fatto anche io parte della squadra azzurra, che è il massimo per ogni giocatore. Iniziando un nuovo ciclo si possono incontrare delle difficoltà, ma sono sicuro che l'Italia ne uscirà a testa alta come sempre".
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