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F1, Gp Azerbaigian: vince Hamilton, Raikkonen secondo. Rimpianto Vettel, è quarto

Hamilton festeggia sul podio (reuters)
Gara ricca di colpi di scena a Baku. Il tedesco della Ferrari la domina ma la perde quando, a causa di uno scontro tra le due Red Bull, entra la safety car. Alla ripartenza Bottas si prende il comando, ma una foratura lo tradisce. Così fa festa il britannico, nuovo leader del mondiale. Kimi sul podio insieme alla Force India di Perez
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BAKU - Altro che tris annunciato. La beffa per Sebastian Vettel è di quelle che fanno male e si digeriscono peggio. Chi ride è Lewis Hamilton, che mai aveva vinto in Azerbaigian.
Dopo la pole position di sabato aveva il trionfo in mano, il tedesco della Ferrari, e non aveva sbagliato nulla: ottima la partenza e niente rogne in prima curva e primo giro. Tutto perfetto, se non ci fosse stato il casino Red Bull, con il clamoroso tamponamento di Ricciardo al compagno Verstappen, comunque colpevole di aver impedito il sorpasso cambiando direzione. Ma il botto tra i due ha richiamato in pista la safety car, ed eravamo al 40° giro: l'unico che doveva ancora fare il pit stop era Bottas, e quindi ne ha tratto vantaggio.

Ci si avviava verso la vittoria di Bottas, ma le sorprese a Baku non erano finite: alla ripartenza dopo l'uscita della safety car Vettel ha tentato il tutto per tutto, cercando il sorpassone sulle due Mercedes, inutilmente. Non solo: approfitta della sua frenata Perez della Force India che, più svelto di un gatto, ha bruciato il ferrarista soffiandogli il podio e finendo dietro Raikkonen, graziato oggettivamente per quello che aveva combinato in partenza, facendosi coinvolgere in un contatto con Ocon, sempre della Force India. Poi il ferrarista ha iniziato una lunga rimonta che, grazie alla Red Bull, lo ha portato addirittura sul podio. Le promesse sono state mantenute: il circuito dell'Azerbaigian ha confermato di avere le caratteristiche perfette per lo spettacolo, con un esito assolutamente imprevedibile.

Ora Hamilton è il nuovo leader, quattro punti in più di Vettel, e il mondiale 2018 si appresta ad essere uno dei più equilibrati degli ultimi anni. Il gp di Baku ha regalato uno show che gli appassionati di F1 avevano dimenticato: il mucchione in partenza con il contatto Raikkonen-Ocon, l'uscita di scena di Sirotkin, l'indimenticabile scena di Alonso costretto a tornare al garage con due sole gomme (mai visto in F1), l'illusione Renault prima di uscire dai giochi e fino al clamoroso, incredibile finale.

Rammarico Ferrari dunque, ma anche la consapevolezza che la macchina c'è e ci sarà per tutta la stagione, considerando le prestazioni dei primi quattro gp, completamente diversi, in grado di poter già fornire dati indicativi, proprio all'alba del ritorno in Europa. Appuntamento a Barcellona il 13 maggio.

 Ordine d'arrivo del gran premio
1. Lewis Hamilton (Gbr/Mercedes) in 1.43'44"291
2. Kimi Raikkonen (Fin/Ferrari)  a 2"460
3. Sergio Perez (Mex/Force India) a 4"024
4. Sebastian Vettel (Ger/Ferrari) a 5"329
5. Carlos Sainz (Spa/Renault) a 7"515
6. Charles Leclerc (Mon/Sauber Alfa Romeo) a 9"518
7. Fernando Alonso (Spa/McLaren) a 10"931
8. Lance Stroll (Can/Williams) a 12"456
9. Stoffeel Vandoorne (Bel/McLaren) a 14"152
10 Brendon Hartley (Nzl/Toro Rosso) a 18"030
11. Marcus Ericsson (Sve/Sauber Alfa Romeo) a 18"512
12. Pierre Gasly (Fra/Toro Rosso) a 24"720
13. Kevin Magnussen (Dan/Haas) a 40"663


 
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