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Rugby, l'Italia torna a perdere: Argentina troppo forte

(ansa)
Dopo aver interrotto la serie nera di 9 ko in fila, gli azzurri si arrendono 15-31 ai Pumas
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FIRENZE - "Habemus Papam", recitava uno striscione dei tifosi argentini al Franchi. L'Italrugby ha cercato il miracolo, ma non c'è stato niente da fare: dopo la vittoria di Catania con le Isole Figi, che aveva interrotto una striscia negativa di 9 partite, torna a perdere e il punteggio è piuttosto severo (15-31) anche se forse immeritato nelle proporzioni. Gli azzurri hanno giocato un primo tempo superbo, grazie soprattutto alla prima linea e a un ispiratissimo Castello nella linea dei tre-quarti, ma contro una squadra abituata a misurarsi alla pari con i migliori del mondo hanno pagato lo sforzo nella ripresa, sparendo letteralmente dal campo nell'ultima mezz'ora. Più esperti, cinici ed abrasivi, i Pumas si sono affidati prima al piede di Sanchez - miglior giocatore dell'incontro - e hanno quindi affondato con la mischia. A tratti i ragazzi di O'Shea hanno fatto vedere buone cose anche palla alla mano, ma onestamente non si sono mai avvicinati alla linea di meta avversaria. I 5 calci di Canna non potevano certo bastare con avversari di questo livello. Tra una settimana a Padova c'è il Sudafrica, battuto un anno fa proprio su questo terreno. Ma sarà difficile ripetersi.

Azzurri aggressivi, Castello percuote - Forse infastiditi dal sole negli occhi, gli azzurri hanno tradito qualche incertezza all'inizio - presa al volo mancata da Hayward, placcaggi falliti da Boni e Sarto - rimediata dagli avanti italiani a 3 metri dalla propria linea di meta. Poi una splendida percussione di Castello e diversi pasticci da entrambe le parti, conseguenza delle difese aggressive. Alla punizione di Hernandez dopo 11 minuti (fuorigioco) ha subito risposto Canna: tenuto di Leguizamon su placcaggio di Sarto. Al 20' la mischia ordinata azzurra ha rimediato ad uno sciagurato passaggio in attacco di Violi (che spreco!): la punizione tra i pali di Canna è stata soprattutto merito dalla spinta di Ferrari.

Ferrari e Lovotti, piloni da impazzire - La meta di Cancelliere, poco prima della mezz'ora, ha giustamente premiato un lungo attacco dei Pumas: senza paura di peccare di presunzione, hanno giocato alla mano due punizioni sotto i pali. La difesa italiana è sembrata avere la meglio, ma l'ala argentina è scivolata via tra le mani di Sarto e Hayward. A riportare avanti i nostri ci ha pensato ancora la prima linea, che nel primo tempo ha fatto piangere i diretti avversari: Canna ha capitalizzato l'ennesimo fallo fischiato contro Garcia-Botta (e su introduzione di Landajo!). Il primo tempo si chiudeva con un'altra prova di forza del pacchetto tricolore, che metteva in crisi gli argentini, da sempre maestri in questo settore.

Troppi falli, Sanchez non sbaglia - In apertura di ripresa i Pumas l'hanno subito messa giù dura e hanno raccolto i frutti di un bella ruck, tornando avanti nel punteggio grazie al piede di Sanchez. Solo per 2 minuti, però: ancora una bella progressione di Castello - recuperando un pallone d'oro grazie alla solita, asfissiante difesa - e Canna  centrava la quarta punizione su 4. Un errore di Minto riportava sopra gli argentini, ma di nuovo Castello - formidabile in attacco come in difesa - ha dato l'abbrivio al drop di Violi. Era però l'ultimo sussulto. Più indisciplinati rispetto all'inizio, gli azzurri erano puniti ancora da Sanchez.

Che crollo nel finale -  O'Shea inseriva tutte le riserve ma la squadra azzurra all'improvviso sembrava stanchissima e i Pumas ne approfittavano ricominciando a giocare di forza bruta intorno ai punti d'incontro. Orfana dei due piloni titolari, l'Italrugby soffriva terribilmente e Kremen marcava la seconda meta, trasformata dal solito Sanchez. Il gruppo azzurro ha perso fiducia e nel finale gli argentini ne hanno approfittato, segnando ancora con Tuculet. Che crollo, nel finale: adesso c'è bisogno di recuperare le forze e lo spirito, perché anche il Sudafrica può fare molto male.

"Frustrazione" - Conor O'Shea ripete la parola come un mantra. "Fino a 10 minuti dal termine siamo rimasti vicino all'Argentina. Era una partita che potevamo vincere, non ho visto grandi differenze tra le due squadre". E allora, cosa è successo? "Nel secondo tempo col gioco al piede non siamo riusciti a toglierci la pressione di dosso. I Pumas sono abituati a giocare ogni settimana con All Backs, Australia e Sudafrica: ma noi gli abbiamo tenuto testa. Quasi fino all'ultimo". Appunto: quasi. "Ci sono stati grandi progressi, e allora dobbiamo guardare a quanto di buono è stato fatto. Al bel modo di entrare in partita di Minozzi e Licata. Abbiamo avuto delle opportunità di segnare, nel primo tempo: chiudendo vicino alla loro linea di meta, però senza riuscire a concretizzare tutto il lavoro fatto". La poca abitudine a vincere, a svoltare nei momenti decisivi. "Dobbiamo dimenticarlo, questo risultato: è bugiardo. Ora dobbiamo recuperare in fretta, e farci trovare pronti per la partita con il Sudafrica". Frustrazione, sì.

Parisse: "Che rabbia, si poteva vincere". Sergio Parisse, il capitano, nello spogliatoio ha fatto i complimenti ai suoi. "Ho detto ai miei compagni che sono molto orgoglioso di loro: perché ho visto il carattere, la voglia di combattere. Questi ragazzi possono solo migliorare". Dice che per la rabbia vorrebbe prendere a pugni i muri. "E' stata una partita molto chiusa, equilibrata. Con tanta indisciplina da entrambe le parti. Ma loro sono stati bravi a rallentare il nostro gioco sui punti di incontro. Gli faccio i complimenti: hanno dimostrato di essere una grande squadra. Ma se oggi avessimo vinto noi, non ci sarebbe stato nulla da dire".

Italia-Argentina 15-31 (9-8)
Marcatori: 11' pt cp Hernandez, 13', 20' e 32' cp Canna, 27' meta Cancelliere; 6', 14' e 19' st cp Sanchez, 8' cp Canna, 16' drop Violi, 29' meta Kremer tr. Sanchez, 36' st meta Tuculet tr. Sanchez.
Italia: Hayward - Sarto (11' st Minozzi), Boni, Castello, Bellini - Canna (31' st McKinley), Violi (18' st Tebaldi) - Parisse, Steyn, Minto (21' st Licata) - Budd (31' st Ruzza), Fuser - Ferrari (18' st Chistolini), Bigi (1'-34' st Ghiraldini), Lovotti (11' st Zani).
Argentina: Tuculet - Cancelliere, Orlando (17' st Moroni), Gonzalez, Boffelli - Sanchez (5'-15'pt Hernandez), Landajo (18' st Bertranou) - Leguizamon (17' st Macome), Kremer, Matera - Lavanini, Alemanno (11' st Petti) - Tetaz-Chaparro (22' st Pieretto), Creevy (18' st Montoya), Garcia-Botta (3' st Noguera).
Arbitro: Peyper (Saf)
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