Giochi Pyeongchang, Duma contro il Cio: "Accuse infondate contro i nostri atleti"

Il parlamento russo (ap)

Il Parlamento russo attacca il Comitato Olimpico Internazionale, che ha vietato la possibilità di gareggiare sotto la bandiera della Russia agli sportivi ritenuti idonei per i Giochi Invernali: "Decisione ingiustificata che viola i diritti umani e civili". Usmanov, presidente Federscherma Internazionale: "Venga almeno suonato l'inno dopo le vittorie"

08 Dicembre 2017

1 minuti di lettura

MOSCA - Il Parlamento russo si ribella alle decisioni del Cio. "Basta accuse infondate contro i nostri atleti", è l'attacco della Duma, che ha preso posizione duramente nella giornata di oggi contro la scelta di togliere la possibilità di gareggiare sotto i colori della bandiera della Russia durante le Olimpiadi Invernali di Pyeongchang. "Non accettiamo interferenze politiche nello sport, che deve rimanere separato dalla politica. Riteniamo inaccettabile la violazione di norme antidoping ma la Russia ha preso adeguate contromisure, fino a creare un sistema efficiente per contrastare l'uso di sostanze proibite nel Paese. La decisione del Cio è ingiustificata, viola i diritti degli atleti e non riflette gli sforzi fatti. Questa esclusione viola i diritti umani e civili degli atleti, è umiliante per qualsiasi sportivo orgoglioso di rappresentare il proprio paese".

USMANOV: SIA SUONATO L'INNO - Molto più morbida la posizione di Alisher Usmanov, presidente della Federazione internazionale di scherma, che lancia un appello accorato a Thomas Bach affinché in Corea venga suonato l'inno russo in caso di vittoria. "Non si possono punire gli innocenti e metterli in ginocchio, si lede la loro dignità. Gli sportivi vivono per quel breve momento in cui vedono la propria bandiera sventolare in cielo e ascoltano l'inno della madrepatria". In Russia rimane la preoccupazione per possibili ripercussioni sui Mondiali di calcio, in programma in estate, ma Arkady Dvorkovich, vicepremier, esclude questo tipo di scenario: "Non è cambiato nulla, la decisione del Cio è legata ai Giochi Invernali e non riguarda altro".