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Il quartier generale della Nsa a Fort Meade, Maryland (Usa)
Il quartier generale della Nsa a Fort Meade, Maryland (Usa) 

Usa, "Hacker russi hanno rubato dati Nsa con l'antivirus Kaspersky"

Il Wall Street Journal: "Il furto risale a 2015 ma è stato scoperto nella primavera 2016". Intanto i pirati informatici aprono un nuovo fronte: hackerare gli smartphone dei soldati della Nato

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SFRUTTANDO l'antivirus russo Kaspersky (vietato recentemente in tutte le agenzie governative Usa), hacker che lavorano per il governo di Mosca hanno rubato dati su come gli Usa penetrano nei network informatici stranieri e su come si difendono dai cyberattacchi. E' accaduto dopo che un contractor della National Security Agency (Nsa) ha rimosso il materiale altamente classificato e lo ha messo nel suo computer di casa.

Lo scrive il Wsj, citando varie fonti. La vicenda risale al 2015 ma è stata scoperta nella primavera del 2016. Si tratta di uno degli attacchi hacker più importanti e pericolosi degli ultimi anni per la sicurezza nazionale dell'americana: con queste informazioni, i pirati informatici potranno penetrare con più facilità all'interno dei network americani e potrebbero garantire alla Russia la possibilità di superare i controlli dell'Nsa ed entrare nei sistemi americani, dove si trovano informazioni classificate. I pirati russi, inoltre, potrebbero usare i dati rubati per accedere anche a network di altri paesi.

Intanto il gruppo Kaspersky - che ha più di 400 milioni di clienti in tutto il mondo - fa sapere che "nessuna prova è stata fornita a Kaspersky Lab che dimostri il coinvolgimento della società nel presunto avvenimento riportato dal Wall Street Journal il 5 ottobre 2017, ed è molto spiacevole che continui questa copertura media di dichiarazioni non dimostrate che perpetuano le accuse alla società. Come società privata, Kaspersky Lab non ha nessun legame non adeguato con alcun governo, compresa la Russia, e sembra che l'unica conclusione possibile sia che Kaspersky Lab sia stata inserita in una lotta geopolitica". "Non neghiamo di essere aggressivi nella battaglia contro i malware e i cybercriminali", continua il comunicato dell'azienda russa. "La società rileva e attenua attivamente le infezioni da malware, indipendentemente dalla fonte, e siamo orgogliosi di farlo da 20 anni. Questo impegno ha fatto sì che ottenessimo i migliori risultati in test indipendenti sulla rilevazione di malware".

Ma le attività degli hacker russi al soldo di Mosca nel tempo si sono diversificate. L'ultima in ordine di tempo è l'hackeraggio degli smartphone dei soldati Nato, fa sapere il Wsj, che cita ufficiali e dirigenti della Nato. L'obiettivo, sostengono, è quello di ottenere informazioni operative e dati sulla consistenza numerica delle truppe, nonchè intimidire i soldati. La campagna avrebbe messo nel mirino il contingente di 4.000 soldati Nato dislocati in Polonia e nei Paesi Baltici per proteggere i confini con la Russia, mentre crescono le tensioni con Mosca.

Tra le vittime il tenente colonnello Christopher L'Heureux, che ha assunto il comando della base Nato in Polonia in luglio. L'ufficiale ha sostenuto di aver subito un tentativo di hackeraggio attraverso un indirizzo ip russo e di essere stato geolocalizzato ovunque fosse. L'Heureux ha riferito che almeno sei dei suoi soldati hanno subito l'hackeraggio del cellulare o del loro account Facebook. Alcuni ufficiali della difesa occidentali hanno ridimensionato il significato militare della campagna, riferendo che ha causato poco o nessun danno e che spesso sono state utilizzate informazioni pubbliche.

La replica di Kaspersky Labs. Così l'azienda risponde alla notizia: “Nessuna prova è stata fornita a Kaspersky Lab che dimostri il coinvolgimento della società nel presunto avvenimento riportato dal Wall Street Journal il 5 ottobre 2017, ed è molto spiacevole che continui questa copertura media di dichiarazioni non dimostrate che perpetuano le accuse alla società. "Come società privata, Kaspersky Lab non ha nessun legame non adeguato con alcun governo, compresa la Russia, e sembra che l'unica conclusione possibile sia che Kaspersky Lab sia stata inserita in una lotta geopolitica. "Non neghiamo di essere aggressivi nella battaglia contro i malware e i cybercriminali. La società rileva e attenua attivamente le infezioni da malware, indipendentemente dalla fonte, e siamo orgogliosi di farlo da 20 anni. Questo impegno ha fatto sì che ottenessimo i migliori risultati in test indipendenti sulla rilevazione di malware. È inoltre importante notare che i prodotti Kaspersky Lab sono conformi agli standard rigorosi del mercato della sicurezza della rete e hanno livelli di accesso e privilegi simili ai sistemi che proteggono come qualsiasi altro fornitore di sicurezza noto negli Stati Uniti e in tutto il mondo".