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YouTube punisce Logan Paul per il video sul suicidio in Giappone

Dopo un lungo silenzio la piattaforma di video in streaming interviene sul caso del 22enne statunitense: "Via dai programmi che portano più pubblicità, no al film"

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LOGAN Paul è un vlogger statunitense di 22 anni noto per i suoi sketch su YouTube. Insomma, una star del Tubo. Il suo canale, tuttora aperto, conta oltre 15 milioni di iscritti. Esploso su Vine, fa anche l’attore – è apparso in una puntata di Law&Order e ha avuto un ruolo in una serie – e ha lanciato una sua linea di abbigliamento. Più o meno le solite cose che fanno gli youtuber (scherzi, parodie e scenette inclusi) con un seguito notevole, con l’aggiunta di un piedino nel cinema e nella tv. Il 31 dicembre ha caricato un video dal Giappone, girato nella foresta di Aokigahara. Stava addentrandosi con alcuni amici, deciso a girare la solita clip divertente, quando è incappato nel corpo di un uomo, evidentemente suicidatosi: quel posto, ai piedi del monte Fuji, è infatti tristemente noto per essere di frequente scelto da persone che intendono togliersi la vita.

L'obiettivo era girare il solito video sciocco sui fantasmi che infesterebbero il luogo. Almeno questo ha spiegato dopo essere stato travolto dalle polemiche per il gesto di rara insensibilità ritenuto oltraggioso nei confronti della vittima, della famiglia e in generale del tutto inadeguato a macinare visualizzazioni e pubblicità. Una posizione molto chiara l'ha fornita la regista statunitense di origini giapponesi Anna Akana: "Quel corpo era una persona che qualcuno ha amato".
La tentazione - esaudita – è stata infatti quella di pubblicare la clip, in cui si sentivano risate e battute, nella quale viene (veniva, per fortuna) mostrato quel cadavere. Il video, che aveva ricevuto il via libera da un team di moderatori della piattaforma dopo le prime segnalazioni degli utenti, è stato rimosso dallo stesso Paul a 24 ore dal caricamento, non prima di essere stato visualizzato oltre 6 milioni di volte. YouTube ha poi esitato a lungo nel prendere una posizione precisa sul caso. A nulla, infatti, sembrano essere servite le scuse che in vario modo l'autore ha diffuso, chiedendo perdono.

Non ultimo ovviamente tramite un video sul suo canale. Adesso quella posizione è arrivata: "Molti di voi sono stati irritati dalla nostra scarsa comunicazione negli ultimi giorni – si legge in una catena di tweet sul profilo ufficiale della piattaforma – avete ragione e dovete sapere cosa è successo".
"Come tutti, siamo rimasti sconvolti dal video pubblicato la scorsa settimana. Il suicidio non è uno scherzo e non dovrebbe essere un elemento con cui raccogliere visualizzazioni. Ci aspettiamo molto di più dai creatori che costruiscono le loro comunità su YouTube, siamo sicuri anche voi. Il canale violava le nostre linee guida e ci siamo comportati di conseguenza. Stiamo anche pianificando altre azioni".

Quali sono? I canali del blogger sono stati anzitutto rimossi da Google Preferred, un programma che raccoglie i migliori e più popolari contenuti di YouTube per proporli agli inserzionisti, favorendo dunque la pubblicità. Inoltre le clip saranno eliminate da una raccolta, Foursome, proposta agli abbonati (statunitensi) di YouTube Red, il servizio premium del sito. Altre conseguenze per la pessima scelta del vlogger dell'Ohio: niente film. Ce n'era uno in arrivo che avrebbe dovuto vederlo fra i protagonisti. Infine, ha spiegato YouTube, saranno presi altri provvedimenti per evitare che "video già rimossi vengano ripostati selvaggiamente".

"C'è voluto molto tempo per replicare – ha chiuso YouTube – ma abbiamo voluto ascoltare tutto ciò che avevate da dirci. Sappiamo che le azioni di un creatore possono colpire l'intera comunità. Presto vi comunicheremo altre decisioni per evitare che video già rimossi, proprio come questo, possano circolare ancora".