Vaticano

Cei, Bassetti: "Partiti sgretolati, politica fragile. Fiducia in Mattarella"

Il numero uno dei vescovi conferma l'asse con il Quirinale: "Esprimiamo con convinzione la nostra stima al presidente per la guida saggia e paziente con cui sta facendo di tutto per dare un governo all'Italia". E invita a cogliere la sfida del nuovo che avanza

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CITTÀ DEL VATICANO. "In questo momento cruciale della nostra storia, esprimiamo con convinzione la nostra stima al presidente della Repubblica per la guida saggia e paziente con cui sta facendo di tutto per dare un governo all'Italia". Così il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, durante l'Assemblea generale dei vescovi italiani in corso in queste ore in Vaticano. Parole che confermano l'asse indissolubile esistente oggi fra la Chiesa italiana e il Quirinale. I vescovi, mentre l'Italia vive "una fase delicata", fonte di "preoccupazioni" davanti alle "difficoltà in cui si dibatte la nostra gente", confermano di avere come principale faro solo e soltanto il capo dello Stato.
 
La Cei è stata molto prudente sia durante la campagna elettorale sia dopo il voto del 4 marzo. Nessun endorsement per alcuna forza politica. Alcune critiche ai programmi sono state espresse soltanto da singoli vescovi mentre in generale la Chiesa non ha di fatto preso posizione se non per ricordare la necessità che le forze politiche lavorino per il bene comune e, insieme, che le istituzioni si facciano garanti delle istante popolari. E anche rispetto al premier designato Giuseppe Conte non ci sono stati commenti, nonostante si sia formato a Villa Nazareth, il collegio universitario di diritto pontificio che contribuisce a formare ancora oggi professionisti vicini alla sensibilità del cattolicesimo di stampo democratico.
 
Oggi Bassetti conferma questo asse col Quirinale, ricordando come nonostante i "vecchi partiti si sono sgretolati" e "nuovi soggetti sono venuti sulla scena", "nessuno può negare che nelle migliaia di Comuni italiani ci sono persone che senza alcuna visibilità e senza guadagno reggono le sorti della nostra fragile democrazia". Per questo motivo, dice, "chi si impegna nell'amministrare la cosa pubblica deve ritornare ad essere un nostro figlio prediletto: dobbiamo mettere tutta la forza che ci resta al servizio di chi fa il bene ed è davvero esperto del mondo della sofferenza, del lavoro, dell'educazione".
 
Bassetti cita due personalità a cui guardare e a cui i cattolici, in particolare, hanno sempre guardato: Giuseppe Toniolo, cofondatore dell'Università Cattolica, che ha portato "alta la divisa evangelica" in politica. E don Sturzo, il fondatore del Partito Popolare. "Fu l'inizio di una storia, quella del cattolicesimo politico italiano, che ha segnato la nostra democrazia e che ci ha dato una galleria di esempi alti di dedizione, di umiltà, di intelligenza". Ma, si chiede Bassetti, "dove sono le nostre intelligenze, dove sono le nostre passioni? Perché il dibattito tra noi è così stentato? Di che cosa abbiamo timore?" "Non sarebbe difficile - si risponde Bassetti - dar fiato a una serie di preoccupazioni, a fronte delle difficoltà in cui si dibatte la nostra gente, a causa di una crisi economica decennale che ha profondamente inciso sulla stessa tenuta sociale.

Non sarebbe difficile nemmeno osservare come a tale stato di prostrazione sia venuto associandosi un clima di smarrimento culturale e morale, che ha prodotto un sentimento di rancore diffuso, di indifferenza alle sorti dell'altro, di tensioni e proteste neanche troppo larvate". Per Bassetti, "non sarebbe, infine, difficile riconoscere pure che un simile disagio sociale ha avuto effetti pesanti anche in politica, effetti visibili nella situazione di stallo e di confusione di ruoli che ha segnato l'avvio di questa Legislatura". "Ma non credete che anche nel contesto attuale ci siano ragioni fondate per dire che la partita non è persa? Non credete che le radici siano buone e il Paese più sano di come spesso lo si dipinga? Non credete che, non solo non siamo semplicemente allo sbando o alla deriva, ma ci sia ancora tanta disponibilità per il bene comune?".
 
Bassetti e i vescovi hanno abbandonato da tempo l'idea del partito unico. Eppure, non sono pochi coloro che ritengono che qualcosa vada fatta. Ne ha scritto diffusamente a anche il presidente dell'Azione Cattolica (Ac) Matteo Truffelli nel suo libro intervista con Gioele Anni "La P maiuscola - Fare Politica stando sotto le parti" (editrice Ave). Mentre il trimestrale culturale "Dialoghi", promosso sempre dall'Ac con una nuova veste grafica, da tempo offre approfondimenti imprescindibili in merito. E lo ribadisce ancora oggi Bassetti: "La fede non può essere fumo, ma fuoco nel cuore delle nostre comunità. Credo che, con lo spirito critico di sempre, sia giunto il momento di cogliere la sfida del nuovo che avanza nella politica italiana per fare un esame di coscienza e, soprattutto, per rinnovare la nostra pedagogia politica e aiutare coloro che sentono che la loro fede, senza l'impegno pubblico, non è piena".