Viaggi

Da Rio a Diamantina. Alla scoperta del Barocco brasiliano

Vista di Ouro Preto 
Un itinerario lungo la Estrada Real, che dalla metropoli più amata dai turisti conduce nel Minas Gerais. Tra miniere e città capolavori dell'architettura coloniale, con chiese spettacolari
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Per gran parte degli europei il Brasile è sinonimo prevalentemente di mare: si pensa alle grandi spiagge tropicali, a Copacabana, o al più alla foresta Amazzonica. Esiste però un Brasile diverso, teatro della prima colonizzazione portoghese, fatto di cammini ricchi di storia, di città patrimonio Unesco, di panorami mozzafiato: è il cammino della Estrada Real, che da Rio de Janeiro porta a Diamantina, passando per le preziose miniere di Ouro Preto e Ouro Branco.

Punto di partenza di questo viaggio è la città simbolo del Brasile, Rio de Janeiro, su cui è stato detto tutto o quasi. Pensare che da questi lidi passò anche Amerigo Vespucci fa sempre un certo effetto. Rio domina una baia immensa, la Baia di Guanabara, un tempo contesa tra portoghesi e francesi, poi definitivamente sconfitti dai lusitani che la ribattezzarono “fiume di gennaio”. Vale la pena a Rio fare un giro nella zona di Urca, ai piedi del Pao di Azucar, il quartiere fondativo della città. Nei pressi di Urca sorge la spiaggia Praia Vermelha, un vero paradiso da cui si può raggiungere un parco che circonda il Morro da Urca, uno dei monoliti (insieme al Pao de Azucar) simbolo della città.
Serra de Sao José 
Rio tuttavia è solo il punto di partenza di un viaggio che porta il viandante nel cuore del Brasile antico, quello agli albori della colonizzazione. La Estrada Real, lunga 1630 chilometri, era la strada dove la corona portoghese faceva passare i preziosi carichi di oro e diamanti. L’antico tracciato, ancora in parte intatto, è il fulcro di una rete di cammini, quattro, che attraversano città storiche, parchi naturali, santuari. Da Rio la strada corre verso l’interno, passa per la Serra dos Orgaos, passando nei pressi della città di Petropolis, culla dell’immigrazione svizzera e tedesca.

Passato lo Stato di Rio de Janeiro si entra nello stato del Minas Gerais. La prima città importante che si incontra lungo la Estrada Real è Sao Joao del Rey. La città è un importante centro universitario, e vede come principale attrattiva la presenza di maestose chiese barocche e di abitazione in tipico stile coloniale. La Cattedrale Nossa Senhora do Pilar svetta nella parte storica della città: vi si può ammirare il fasto delle decorazioni, i grandi lampadari che scendono dal soffitto, un Cristo dal volto quasi piratesco che lascia senza fiato. La chiesa di San Francesco d’Assisi, santo molto venerato in questa zona del Brasile, ha anch’essa i tipici tratti del barocco brasiliano, così come la chiesa del Rosario, di un particolare colore azzurrino. Caratteristica del Barocco brasiliano è di arrivare in ritardo rispetto a quello europeo, databile nella prima metà del XVIII secolo. La città è calda, ma ha un clima secco, grazie anche alla sua posizione in altura (circa 900 metri), ed è piacevole passeggiare per le sue stradine.

Non lontano da Sao Joao del Rey sorge la cittadina di Tirandetes, vero gioiello del Minas: deve il suo nome a un suo illustre concittadino, Joaquim José da Silva Xavier detto Tiradentes, un dentista che fu protagonista della rivolta denominata “Inconfidência Mineira” per l’indipendenza del Brasile dalla corona portoghese. Non ebbe fortuna, fu arrestato nel 1789, giustiziato e la sua testa esposta come ammonimento. La sua città natale è un gioiello: per arrivarci si può percorrere l’antica Estrada Real. Le abitazioni sono in tipico stile coloniale, il tempo non sembra essere trascorso tra queste vie. La città è dominata dalla chiesa di Sant’Antonio: è l’oro l’elemento caratterizzante dell’interno, dove si trova anche uno dei quindici organi più importanti del mondo. Da lì si può ammirare la verdeggiante Serra de Sao José, dove il verde della foresta si scontra con l’azzurro intenso del cielo brasiliano.
RIo 
Il percorso prosegue verso Congonhas, città famosa per il santuario del Bom Jesus do Matosinhos, entrato nel 1985 tra i luoghi patrimonio dell’Unesco. Eccezionali le opere realizzate dallo scultore e architetto brasiliano Aleijadinho che scolpì nella pietra saponaria, molto diffusa da queste parti, le statue dei dodici profeti del Vecchio Testamento, completate tra il 1800 e il 1805, disposte simmetricamente lungo il parapetto della scala. Statue che per la loro bellezza rapirono anche Giuseppe Ungaretti, grande ammiratore di Aleijadinho.

Il vero centro nevralgico di questa parte del Minas e del Brasile barocco è la città di Ouro Preto, letteralmente ‘oro nero’, primo sito Unesco del Brasile e per decenni capitale del Minas Gerais prima dello spostamento a Belo Horizonte. Adagiata su più colline, è oggi un importante centro universitario, pieno delle famose “repùblicas”, case per studenti autogestite: ogni república ha la sua propria storia, le sue regole e costumi e per potervi accedere bisogna superare scherzi di ogni genere e le prove più svariate. Posta a 1100 metri di altezza, Ouro Preto è un susseguirsi di bellezze architettoniche, un “museo a cielo aperto”. Passeggiando per le vie della città, si può percepire nell’aria lo spirito del Minas descritto bene dal poeta Carlos Drumo de Andrade che diceva: “Noi del Minas abbiamo il ferro nelle vene”. Si trova in cima ad una collina la sua piazza centrale, dedicata a Tiradentes, e poi su e giù per le sue strade si è abbagliati dalla bellezza delle sue tante chiese, da quella dedicata a San Francesco di Paola (oggi in ristrutturazione) alla Chiesa di Nossa Senhora do Pilar, passando per quella di San Francesco: in tutte non mancano decorazioni e opere di Aleijadinho, nato proprio qui.

La Basilica di Nossa Senhora do Pilar è una delle chiese barocche brasiliane più importanti: contiene all’interno 450 kg di oro, è un simbolo vivente dei fasti dell’epoca dell’oro. Denominata anticamente Vila Rica, Ouro Preto è nota soprattutto per le sue miniere (le più antiche visitabili), e anche per i tanti musei, tra cui la Casa dos Contos, che tra i tanti scopi a cui fu adibita fu anche prigione e luogo di conio delle monete. All’interno della casa, colpiscono i luoghi dove vivevano gli schiavi, costretti ad una vita disumana nei sotterranei dell’edificio. La Estrada Real prosegue poi fino a Diamantina, più a nord: meritano un passaggio anche i tanti treni storici che percorrono la regione, con cui forse per un attimo potrà sembrare di rivivere la stagione brasiliana della corsa all’oro.