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Valencia. La spagnola amata dagli italiani in 10 tappe

La cattedrale 
La terza città del Paese iberico è una tra le più gradite nel Belpaese. Scopriamola in 10 punti fissi, dalla Città delle arti e delle scienze al neonato centro d'arte contemporanea, fino al Miguelete, la torre-campanile
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Una temperatura media che nei mesi di gennaio e febbraio non scende generalmente sotto i dieci gradi; voli diretti da ben undici aeroporti italiani; una trentina di musei; un bel centro storico e tanta natura nei dintorni. Sono questi alcuni dei motivi che fanno di Valencia una meta particolarmente adatta a un rilassante fine settimana invernale. Noi ci siamo stati recentemente e abbiamo disegnato per voi un itinerario in dieci tappe nella terza città della Spagna per numero di abitanti, dopo Madrid e Barcellona.

Iniziamo il viaggio un po’ fuori dal centro storico, raggiungendo il neonato Centro d’Arte Bombas Gens che ospita una ricca collezione di arte contemporanea. Frutto del recupero di una ex fabbrica di pompe idrauliche con facciata Art Déco, situata in un quartiere popolare, offre al pubblico la possibilità di entrare anche in un vecchio rifugio antiaereo e ospita ragazzi a rischio di esclusione sociale, coinvolgendoli in attività artistiche. Una meta fuori dalle tradizionali rotte turistiche dove si incontrano arte, archeologia industriale e solidarietà, che vale sicuramente la pena visitare.

Seconda tappa alla splendida Ciutat de le Artes i les Ciències (Città delle Arti e delle Scienze) che nel 2018 compie vent’anni. Un grande e spettacolare complesso architettonico disegnato dal celebre e discusso architetto valenzano Santiago Calatrava, dentro il quale è piacevole  perdersi. Nel Museo delle Scienza si gioca con genomi umani e dinosauri, corrente alternata e gravità. Nell’acquario Oceanogràfic, il più grande d’Europa, si incontrano 500 diverse specie viventi che popolano i mari, dai pinguini alle gigantesche tartarughe originarie dell’atollo di Aldabra, nell'arcipelago delle Seychelles, tra gli animali più longevi del pianeta.

Nell’Hemisfèric si esplora la volta terrestre mentre il ponte L’Assit d’Or, che collega il Museo delle Scienze all'acquario è una delle più indovinate e spettacolari opere di Calatrava. Una breve passeggiata ed eccovi in un  altro mondo: il Museo Fallero ospitato in un antico lazzareto.
La Linea della Seta 
Racconta la tradizione delle Fallas, festa dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Dal 1 al 19 marzo Valencia festeggia l’arrivo della primavera trasformandosi in un grande museo all’aperto di arte effimera, con circa ottocento monumenti di cartapesta e altri materiali poveri che occupano le principali vie delle città. Il tutto accompagnato da musica, sfilate di cittadini in vestiti tradizionali e spettacoli pirotecnici.

Uno spettacolo che attira turisti da tutto il mondo, tanto che per trovare una stanza libera dove alloggiare vale la pena prenotare già in gennaio.  Un’altra tradizione di Valencia ci porta sulla Via della Seta, dato che alla fine del XVIII secolo la città ospitava ben 5000 telai che lavoravano questa preziosa fibra naturale. Oggi l’attività industriale è praticamente scomparsa ma si può ancora percorrere un interessante itinerario nei luoghi della seta, con al centro la Lonja de la Seda, affascinante edificio gotico che era il punto di ritrovo dei commercianti della seta, oggi Patrimonio Unesco. Davanti alla lonja il colorato e variegato mondo del Mercato Centrale, uno dei più grandi d’Europa. Un edificio modernista di inizio Novecento con quasi mille bancarelle dedicate ai sapori e ai prodotti della zona: pesce, frutti di mare, frutta, carne, salumi…... Passiamo quindi dal profano al sacro per raggiungere, nel cuore del centro storico, la Cattedrale costruita, come spesso è successo in Spagna, su una moschea, edificata a sua volta nel luogo dove sorgeva un antico tempio romano. In una delle sue cappelle si dice sia custodito il calice che Gesù utilizzò nell’Ultima Cena. È il Santo Càliz che si contende, con altre coppe sparse per il mondo, il titolo di Santo Graal.

Salendo 200 scalini si arriva in cima al Miguelete, la torre-campanile della cattedrale dalla quale si gode un bel panorama della città. Una breve passeggiata nelle belle strade del centro storico porta alla Chiesa di San Nicolas, conosciuta anche come la Cappella Sistina valenzana. Alla fine dei Seicento l’interno del tempio cattolico, le cui origini risalgono al 1200, fu  ricoperto per circa 4000 metri quadrati da affreschi che raccontano la vita di San Nicola da Bari e San Pietro Martire. Un vero e proprio spettacolo! Valencia ospita anche la seconda pinacoteca più grande di Spagna: il Museo delle Belle Arti, un edificio seicentesco dove, insieme a opere della scuola valenzana, si ammirano dipinti di Goya, Pintoricchio, Van Dyck, Murillo, Velázquez ed El Greco.  Il Museo Nazionale della Ceramica, il più importante del Paese, è ospitato nel Palazzo del Marqués de Dos Aguas che da solo vale la visita, essendo uno degli edifici barocchi più belli di tutta la Spagna. Al suo interno la maggior collezione nazionale di ceramiche, dall’VIII secolo ai giorni nostri, opere di Picasso e Calatrava incluse.

E dopo tanti musei e spazi culturali è ora di dedicare un po’ di tempo anche alla natura, iniziando dal mare che abbraccia la città. Non si può dire di conoscere Valencia senza aver fatto una lunga passeggiata sul lungomare  sul quale si affacciano locali alla moda, ristoranti e piccole costruzioni in stile modernista popolare. Una salutare boccata d’ossigeno che, nella bella stagione, può anche sfociare in una passeggiata sulla lunga spiaggia sabbiosa o addirittura in una sana nuotata. L’ultima tappa cittadina che vi proponiamo sono i grandi giardini del Turia, nati nell’antico letto del fiume omonimo, oggi deviato a sud del centro abitato, che con un intervento di recupero da manuale è stato trasformato in un grande polmone verde con oltre nove chilometri di giardini da scoprire in bici o a piedi, fino ad arrivare al mare Mediterraneo.

Qui il nostro viaggio in dieci tappe alla scoperta di Valencia termina. Se vi rimane un po’ di tempo libero e se il tempo lo permette vale però la pena prendere l’autobus 25 e raggiungere il Parco Naturale de La Albufera, situato a soli dieci chilometri dalla città. Una grande area protetta con boschi, spiagge, dune, risaie e un grande lago da percorrere in barca. E la leggenda vuole che proprio qui si inventò la paella valenciana, proprio grazie alla presenza delle risaie.