Funambolo, filosofo, speaker, formatore, da dodici anni si dedica
alla ricerca della verità artistica camminando su cavi a grandi altezze.
Andrea trasforma tutto quello che accade sul cavo in materia di dialogo, formazione, riflessione, condivisione.
Andrea Loreni è una delle intuizioni di Marina Carnevale,
Conference Director di Richmond Italia, che ha pensato di coinvolgerlo
come Speaker per la Conferenza di Apertura della 24esima edizione di
Richmond Marketing forum.
Nel descrivere
il suo intervento, che sarà senz’altro unico e ricco di colpi di scena, Andrea
ha affermato: “Per non avere paura e
lasciarci trasformare dobbiamo certamente avere una identità forte e definita
ma anche e soprattutto morbida, che possa essere plasmata dal contesto e
dall’esperienza del presente”.
Ma Marina è voluta andare più a fondo, con questa breve intervista.
Molti partecipanti si chiederanno cosa ha a che fare un
funambolo con un Direttore marketing e perché ti abbiamo invitato ad
aprire il nostro evento. Tu cosa ne pensi? Tra te e un Direttore
Marketing ci sono più differenze o analogie?
Spesso mi sento dire, non solo dai Direttori del marketing,
“Anche noi siamo funamboli, in continuo equilibrio sul nostro cavo” e
direi che è così, abbiamo tutti a che fare con il rischio, con la
possibilità di cadere, e con la scelta della nostra strada. Per
relazionarci a questi aspetti dell’esistenza ognuno di noi può assumere
la postura del funambolo che, con le sue implicazioni psico-fisiche, è
un modo di essere presenti a ciò che ci accade, di vivere appieno ogni
situazione per comprenderla e vederne tutte le potenzialità.
Nel
tuo intervento parlerai di equilibrio e disequilibrio. Puoi anticiparci ancora
qualcosa?
Io mi considero più un esperto di disequilibrio, tutto il mio
training è focalizzato sulla gestione del disequilibrio, l’equilibrio
ogni tanto arriva, io mi limito ad accoglierlo. Se pensassi
continuamente a cercare l’equilibrio vivrei nel costante fallimento,
all’inseguimento di qualcosa che non c’è, e che più mi sforzo di
raggiungere più scappa. Sul cavo per la maggior parte del tempo si
tratta di gestire il disequilibrio, saperlo vivere per capirlo, per
continuamente aggiustare il mio corpo in base alle richieste delle
puntuali crisi che si presentano ogni momento.
Ci
ha colpito il modo con cui parli delle difficoltà. Il tuo è un approccio
accogliente. Come fai? Ci puoi dare qualche consiglio?
Sul cavo qualsiasi cosa accada è più facile andare avanti, e nei
momenti più critici, quando il cavo si fa difficile perché ho portato
con me troppi pensieri, troppe preoccupazioni, una corsa per scappare
via o un movimento brusco per scrollarmi di dosso le difficoltà
potrebbero risultare fatali, e allora rallento i miei passi, rallento il
mio respiro e cerco di passare attraverso la crisi con gentilezza.
Quindi il mio consiglio è di essere gentili.
Quando
ci siamo parlati la prima volta, mi ha molto sorpreso sentirti dire che quando
cammini sul filo ti senti libero, perché in realtà non hai poi molte
alternative. Vorrei che spiegassi anche ai nostri lettori che cosa intendi per
libertà. Perché noi, che lavoriamo a una scrivania spesso ci sentiamo proprio
degli schiavi!
La libertà che ho scoperto sul cavo è la libertà “da”, non ho
infatti modo di fare ciò che voglio, la strada è una dritta davanti a
me, senza bivi, senza opzioni, su quella strada però non ho altri
pensieri, e sono quindi libero dalle sovrastrutture mentali che ci
distraggono dal nostro qui e ora.
Su quella strada sono
completamente ciò che faccio, libero dai pensieri di come dovrei o
vorrei essere, di cosa dovrò fare domani o non avrei dovuto fare ieri,
vivo il presente per quello che è, lascio libero il mio essere di essere
ciò che è.
Non è necessario camminare sul cavo per provare
questa libertà, in ogni azione, in ogni momento del presente che ci
viene dato abbiamo la possibilità di essere liberi e dimentichi del
nostro piccolo io, completamente calati in ciò che stiamo facendo.
Grazie Andrea per averci dedicato un po’ del tuo tempo prezioso.
Ti aspettiamo a Rimini il 12 maggio, al Richmond Marketing forum.