Gerusalemme, Israele (Rights Reporter) – I missili caduti ieri sul Golan israeliano non sono con molta probabilità la conseguenza di un involontario incidente frutto dei combattimenti in Siria ma sono invece stati sparati deliberatamente.

Ad arrivare a questa conclusione sono i servizi di intelligence di Gerusalemme i quali hanno analizzato con molta cura quanto avvenuto ieri dopo che ben cinque razzi sono piovuti sul Golan israeliano. In primo luogo a quell’ora, le cinque di mattina, non erano in corso combattimenti sul versante siriano, poi i missili sono caduti in rapida successione uno dietro l’altro segno questo che sono stati sparati contemporaneamente. Infine l’attacco (perché di questo si è trattato) è arrivato a poche ore dalla firma di un memorandum di intesa per la “difesa reciproca” firmato da Teheran e Damasco, un memorandum che secondo l’agenzia SANA sarebbe volto ad aumentare la collaborazione tra Iran e Siria nella lotta al terrorismo ma che a Gerusalemme ritengono sia un accordo di muto soccorso che ha come obiettivo quello di coordinare le azioni siriane e iraniane in configurazione anti-israeliana.

L’accordo tra Siria e Iran è stato firmato dal capo dell’esercito iraniano Mohammad Bagheri in visita a Damasco e dal Ministro della Difesa siriano Fahd al-Freij. Pochi giorni fa era stato proprio il capo dell’esercito iraniano ad ammonire Israele a non proseguire con gli attacchi contro i convogli di armi diretti a Hezbollah, avvertendo che «l’Iran non avrebbe tollerato altri attacchi israeliani in Siria», una minaccia che aveva scatenato l’immediata reazione del Ministro della Difesa israeliano, Avidgor Lieberman, il quale aveva replicato che Israele non si farà dettare le linee politiche dalle minacce iraniane.

Milizie sciite sempre più vicine al confine con Israele

Sarà stato un caso ma contemporaneamente alla visita del capo dell’esercito iraniano a Damasco le milizie sciite formate da 8.000 uomini di Hezbollah e da migliaia di combattenti sciiti provenienti da Pakistan e Iraq si sono mosse dalla città di al-Qaryatayn – appena liberata – verso il sud della Siria probabilmente in direzione di al-Qunayṭra e Dar’a visto che l’intelligence israeliana segnala colonne in movimento sulla strada M5. A Gerusalemme seguono con molta attenzione i movimenti delle milizie sciite in prossimità delle Alture del Golan e temono che il lancio di missili di ieri possa essere solo la prima di una serie di provocazioni volte a scatenare la reazione di Israele che ancora la settimana scorsa ha ammonito che non permetterà alle milizie al soldo di Teheran di posizionarsi al confine con lo Stato Ebraico.