Mohamed Salah

(Gazzetta dello Sport) Dava pioggia in Egitto, è grandinato sabbia come nei peggiori bar del Cairo. Dicono i tifosi del Liverpool — anzi, lo urlano dalla Kop — di esser disposti a diventare musulmani se Momo Salah continua a spaccare le partite in questa maniera. C’è del sinistro nel modo in cui perde la Roma, c’è il sinistro magico di una maglia numero 11 che l’anno scorso oltre al rosso sul vestito aveva pure il giallo. Forse è bene non ripensare a quella cessione, perché pure i numeri sembrano ricordartela. Beffardi, come sanno essere quando ci si sforza di leggerli. Salah venduto a 42 milioni di euro (più bonus, certo) è lo stesso giocatore che quel 42 lo supera proprio contro la Roma, a voler dimostrare che vale di più, tanto di più, troppo di più. Quarantatré gol stagionali, solo Ian Rush con 47 ha fatto di più nella storia del Liverpool. Il 43 è il numero al contrario rispetto a quel 34 che sono le reti segnate in tutte i due anni in passeggiata sotto il Colosseo. (…) Salah fa 42 e 43 proprio sotto il settore dei tifosi della Roma, mossa già abbastanza terribile di suo. E allora meglio non aggiungere altro sale alla storia, deve aver pensato Momo, che infatti non esulta e, anzi, con le mani giunte quasi chiede scusa al suo passato. Predica bene e razzola male, il ragazzo. Perché in campo — e ci mancherebbe altro — non si risparmia. Dribbla che è una meraviglia, a un certo punto in mezzo al campo fa un numero con il tacco che fa venire i nervi a Strootman. Ma Salah è più veloce persino della voglia dell’olandese di mollargli un calcione, che infatti finisce a vuoto. Mamma come è nevicato. Dzeko e Perotti hanno aperto l’ombrello alla fine, ora non resta che studiare il meteo dell’Olimpico, 2 maggio.



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