Cocciniglie: chi sono

Le cocciniglie sono dei rincoti, come gli afidi, per la precisione fanno parte di una superfamglia di insetti homopteri della sottofamiglia Sternorrhyncha comprendente circa 8500 specie diffuse in tutto il mondo. In giardino i parassiti individuati volgarmente come cocciniglie sono molti, alcune decine, di dimensioni varie, dai pochi millimetri, al mezzo centimetro o più.

In generale si possono trovare tre tipologie di cocciniglie, suddivise a seconda del loro rivestimento esterno:

  • quelle con corpo molle che si proteggono con dei filamenti cerosi (cocciniglia cotonosa o farinosa);
  • quelle con corpo indurito perché impregnato di una sostanza cerosa;
  • quelle con corpo morbido protetto da un rigido scudetto ceroso (cocciniglia a scudetto).

Tutti questi insetti hanno in comune la caratteristica di perforare la lamina fogliare o dei fusti giovani e di nutrirsi della linfa zuccherina che vi scorre all’interno.

In genere colonizzano in gran numero le parti giovani delle piante, i germogli e le foglie.

Le cocciniglie si nutrono di una grande varietà di piante e quindi, la maggior parte di loro, sono considerate dannose per le coltivazioni; attaccano infatti conifere, succulente in genere, molte piante ornamentali, la vite e gli agrumi.

Un massiccio attacco di cocciniglia può portare ad un indebolimento progressivo della pianta e con il tempo alla sua morte; in realtà la pianta solitamente muore per via delle infezioni che subentrano successivamente all’attacco della cocciniglia.

Come gli afidi, tendono a concentrarsi sulle parti della pianta dove i tessuti sono più teneri, perché lì per loro è più facile forare la cuticola e succhiare la linfa di cui si nutrono.
Spesso, in presenza di cocciniglie sulle parti terminali, si notano numerose formiche che vanno e vengono lungo fusto e rami fino a raggiungere le cocciniglie, della cui melata si nutrono.
La forte presenza di melata in molti casi porta alla formazione di fumaggine.

 

Cocciniglie: che danni fanno

Le cocciniglie, come moltissimi altri insetti, apprezzano le temperature miti e gli ambienti piuttosto secchi; conseguentemente la loro presenza in giardino si fa più massiccia in primavera e autunno, tra l’altro i periodi in cui la crescita di nuovi tessuti vegetali morbidi e ben irrorati di linfa è maggiore.

Come molti altri insetti soffrono invece le basse temperature invernali e l’intenso caldo estivo; sono inoltre disturbati dalle piogge molto insistenti e abbondanti.

In giardino i danni maggiori sono provocati dalle femmine che perforano le foglie in corrispondenza dei canali linfatici da cui suggono la linfa.

Spesso è difficile rendersi conto inizialmente dell’attacco delle cocciniglie, che nelle forme giovanili sono molto piccole e prelidigono posizioni riparate; ma ci sono dei sintomi che possono tempestivamente segnalare l’inizio dell’infestazione. Il più classico sintomo è l’ingiallimento fogliare, seguito dalla comparsa di macchie e dal raggrinzimento delle foglie.

Anche il continuo via vai sul fusto di formiche può essere un utile indizio, essendo molto ghiotte della melata ci indicano dove sono i parassiti. Le formiche, tra l’altro, possono avere un ruolo attivo nello sviluppo dell’infestazione, visto che in alcuni casi sono proprio loro a portare sulle foglie della pianta le giovanissime cocciniglie.

Le cocciniglie nutrendosi della linfa delle piante tendono a debilitare progressivamente la pianta. Un loro massiccio attacco nuoce ai tessuti teneri delle foglioline e dei boccioli, che non riescono a svilupparsi, per arrivare ad accartocciarsi e seccare nelle infestazioni più importanti.

Sulle secrezioni zuccherine (melata) prodotte dagli insetti si può instaurare la fumaggine, fungo di colore nero.

Attraverso le punture i pidocchi possono trasmettere da una pianta all’altra dei virus, alcuni dei quali causa di virosi anche letali per la pianta.

Da ultimo: la presenza continua delle formiche che, anche se non nuoce direttamente alle piante, risulta sgradevole a vedersi.

 

Cocciniglie: rimedi e cura

Come per qualsiasi problematica fitopatologica la prima cura deve sempre essere quella agronomica per permettere alla pianta di difendersi naturalmente dal parassita.
Contro le cocciniglie bisogna:

  • evitare gli stress idrici, in particolare la carenza d’acqua che ne favorisce la comparsa;
  • evitare esagerate concimazioni azotate, soprattutto con prodotti di sintesi chimica, che portano la pianta a produrre tanti nuovi tessuti vegetali molto ricchi di linfa e con cuticola molto morbida;
  • favorire la presenza di insetti antagonisti, come le coccinelle: sia gli adulti sia le loro larve sono in grado di predare le forme giovanili, mentre alcune vespe depongono le uva all’interno dello scudetto ceroso della cocciniglia e successivamente la larva della vespa parassitizza la coccinilia uccidendola.

In caso di individuazione iniziale dell’infestazione la lotta a questi insetti è piuttosto facile: si possono eliminare con un forte getto d’acqua o schiacciare fra le dita; mentre se la colonia si è già sviluppata, si deve intervenire con un insetticida.
Non necessariamente deve trattarsi di un pericoloso prodotto di sintesi chimica.
Un insetticida dall’impatto piuttosto soft per combattere la cocciniglia è l’olio bianco, una sostanza di origine petrolchimica che vaporizzata sulle foglie crea sul corpo dell’insetto una patina che ne impedisce la respirazione, soffocandoli. Trattandosi di una sostanza oleosa di origine minerale simile alla paraffina, è molto importante non vaporizzarla sulla pianta in estate: se dovesse occludere le aperture stomatiche della foglia ridurrebbe drasticamente la traspirazione fogliare, fino a portare alla morte delle foglie.

Altri sistemi fai da te di lotta alla cocciniglia sono il sapone di margiglia o l’alcool.

L’alcool scioglie le sostanze cerose di cui è fatta la membrana protettiva della cocciniglia, uccidendola per disidratazione; contemporaneamente ha un’azione disinfettante sulle microferite prodotte dalle femmine e aiuta a prevenire gli attacchi di altri virus o batteri.

Con l’alcool è possibile preparare una soluzione diluendone un cucchiaio in un litro d’acqua; la soluzione idroalcolica va poi spruzzata sulle foglie colpite 2/3 volte al giorno per alcuni giorni consecutivi (generalmente 3 o 4 giorni sono sufficienti).

In alternativa si può rimuovere gli insetti usando del cotone imbevuto con alcool e strofinandolo sulle foglie colpite; in caso di forti infestazioni questo passaggio col cotone viene fatto prima di procedere poi alle irrorazioni con la soluzione idroalcolica.

Dopo i trattamenti con alcool è bene sciacquare la pianta.

In alternativa si può preparare in casa un insetticida a base di sapone di Marsiglia o si possono utilizzare prodotti a base di neem o piretro naturale; facendo però attenzione che l’azione di questi ultimi non è selettiva e quindi colpisce anche gli insetti utili, tra i quali anche i predatori delle cocciniglie.
Generalmente basta un solo trattamento, ma è di fondamentale importanza eliminare le cause agronomiche di stress che portano le piante ad essere particolarmente suscettibili all’attacco di questo parassita.

Con funzione dissuasiva più che insetticida, contro le cocciniglie può essere usato il macerato o il decotto di aglio.

Se si vogliono allontanare le formiche, che spesso sono presenti sulle piante infestate da questi insetti, è sufficiente disporre lungo il tronco della pianta qualche anello di nastro biadesivo.

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