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SALA DI COSTANTINO

La Sala di Costantino, la più grande delle Stanze, nel 1517 fu commissionata a Raffaello, che si mise all’opera ideando una composizione che doveva rappresentare il trionfo del Cristianesimo; preparò i disegni ed i cartoni, ma il 6 Aprile del 1520 improvvisamente morì.

Non è chiaro se prima della morte avesse già iniziato gli affreschi, comunque cinque giorni dopo la sua scomparsa Sebastiano del Piombo scriveva a Michelangelo, chiedendo che intercedesse perché potesse succedere a Raffaello. Michelangelo scrisse al cardinal Bibbiena, amico di Papa Leone X, caldeggiando la candidatura di “Bastiano”, ma con grande sdegno di Sebastiano del Piombo, il proseguimento dei lavori fu lasciato a quelli che per dispregio Bastiano chiamava i garzoni di Raffaello e cioè Giulio Romano e Giovanni Francesco Penni, coadiuvati da almeno altri tre aiuti.

È lecito congetturare che la decisione di Leone X, certamente confortato dal Bibbiena, sia stata determinata dal desiderio che la Sala fosse affrescata secondo la volontà di Raffaello e i suoi aiuti garantivano la fedeltà verso il loro amico e maestro.
Certamente per non far rimpiangere la scomparsa di Raffello si impegnarono al massimo delle loro capacità e l’accoppiata Giulio Romano, Francesco Penni, funzionò a meraviglia, perché se Giulio Romano nella bottega di Raffaello era l’artista di maggior talento, Penni ne era il più fedele interprete.

Il ciclo degli affreschi inizia sulla parete est con la Visione della Croce. Nell’affresco è ritratto il buffone della corte di Leone X e sulla stessa parete notevole è il ritratto di San Pietro.

La visione della Croce Ritratto dell buffone
della corte di Leone X
San Pietro

Di seguito sulla parete sud vediamo l’affresco della battaglia contro Massenzio.

la battaglia contro Massenzio

Sulla parete ovest è affrescato il battesimo di Costantino. Nell’affresco sono ritratti Giulio Romano e il banchiere tedesco Anton Fugger.

Battesimo di Costantino Giulio Romano Anton Fugger

Chiude il ciclo sulla parete nord "La Donazione di Roma". Nell’affresco è dipinto l’abside dell’antica Basilica di San Pietro.

La Donazione di Roma Abside dell’antica Basilica di San Pietro

La volta della sala, che in origine era lignea, è stata affrescata da Tommaso Laureti  a partire dal 1580, ahinoi, per volontà di Papa Gregorio XIII.

 

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