attualita

Suor Elisa e il suo speciale Natale con cento clochard

Suor Elisa Carta, francescana
Pubblicato il 19-12-2018

La condizione di povertà, e anche di miseria, è in continuo crescendo in tanti Paesi del mondo e anche d'Europa.  Sono molte le persone costrette a vivere per strada dormendo sui marciapiedi o in alloggi di fortuna, per poi in giornata, tendere ancora la mano per l'elemosina.

Questi sono i poveri che gridano a Dio e il Signore li ascolta.  Si, come ci dice Papa Francesco nel suo messaggio per la II giornata mondiale dei poveri, “...il Signore ascolta quanti vengono calpestati nella loro dignità e, nonostante questo, hanno la forza di innalzare lo sguardo verso l'alto per ricercare luce e conforto”.



Alcune settimane fa il Signore mi ha fatto dono di un incontro davvero straordinario che conservo nella memoria del cuore. Mi è stato chiesto di accompagnare un gruppo di 100 persone francesi senza fissa dimora (clochards) per una visita guidata della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.



Il gruppo era accompagnato dal Vescovo della loro diocesi e da alcuni educatori di strada.  All'ora stabilita, li ho trovati ad attendermi fuori della Basilica. Dopo i saluti di rito e un piccolo scambio per un minimo di conoscenza reciproca ed aiutati da una splendida giornata di sole, si sono disposti sui gradini esterni della Basilica tutti pronti per l'ascolto. Intanto ho iniziato a parlare loro di Francesco, della sua avventura umana e spirituale, del suo grande amore per il Cristo povero e crocefisso e per la sua Madre poverella.

Ho detto loro che Francesco aveva un amore preferenziale per i lebbrosi e per i poveri fino a “diventare” uno di loro. Ho raccontato loro della Porziuncola e come Francesco avesse ricevuto in questo luogo tante grazie, ma specialmente il grande dono della misericordia che arriva fino a noi oggi attraverso l’indulgenza.  Ho raccontato di Chiara e della sua consacrazione a Dio dentro la chiesina della Porziuncola.  Per chiudere poi il mio racconto, necessariamente breve, ho detto del Transito di Francesco e del dolore dei frati, avvenuto in un luogo poco distante dal santuario della misericordia.


Poi, in profondo silenzio, ci siamo avviati per la visita. È stato bellissimo vedere questo popolo di poveri, entrare nel “luogo santo” della Porziuncola, carezzando e baciando le pietre per mettersi poi in ginocchio per una preghiera silenziosa durante un tempo sufficiente, prima di uscire dalla porta laterale che porta al Transito e poi al corridoio che conduce al Roseto. Infine, tutti dentro la cappellina del Roseto per fare sintesi della visita e per una preghiera conclusiva.


Secondo il mio solito, mi piace terminare sempre la visita chiedendo a Francesco il “permesso” di scambiarci la sua Benedizione personalizzandola...  Ho chiesto al Vescovo presente di pregare la formula della Benedizione su di noi poi, pronunciando ciascuno il nome del suo vicino/a alla sua destra e segnandolo/a con il Segno della Croce, ci siamo reciprocamente “benedetti” nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Que le Seigneur te bénisse, Chantal....

Que le Seigneur te bénisse, Yves...

Que le Seigneur te bénisse, Blandine...

Que le Seigneur te bénisse, Marc...

Que le Seigneur te bénisse...



Anche il Vescovo, con tanta umiltà e semplicità, ha insistito perché fosse benedetto, pure lui, dalle nostre mani. Intanto lacrime di commozione, forse anche di gioia, solcavano abbondantemente tanti volti. Tutti volevano abbracciarmi per dirmi “grazie” e confidarmi il loro segreto, la loro pena nascosta o la gioia ritrovata. Ho cercato di distribuire tenerezza, carezze, sorrisi e abbracci e, alla fine, ci sentivamo tutti avvolti dalla grande Benedizione di Dio nostro Padre comune, mediata da Francesco e consegnataci dalla mano dei suoi poveri.


Prima di salutarci ci siamo scambiati gli auguri per Natale. Ero felice perché è proprio vero che è Natale ogni volta che si accogli nel proprio cuore e nella propria vita, l'abbraccio del fratello con tutto il peso della sua ferialità fatta di povertà e di sofferenza.  Allora, permettetemi di augurare a tutti voi Buon Natale ed il Signore vi benedica tutti con la mano dei suoi poveri.

“Il Signore ti benedica e ti custodisca...

  Il Signore benedica te... nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!


Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA