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PADRE ENZO FORTUNATO, AD ASSISI UN BAMBINO GESU' CON 445 BOSSOLI

Redazione online
Pubblicato il 16-12-2017

Per chi raggiunge Assisi quest’anno nel periodo natalizio vi è un “segno” posto sulla piazza antistante la Basilica di San Francesco. Il giaciglio che attende il Bambino Gesù con 445 bossoli a ricordare sacerdoti, suore, frati, laici uccisi in odio alla fede. E’ il paradosso degli uomini di Dio, ammazzati perché portatori di pace.

Di fronte a questa immagine dei bossoli nella culla stride il suono della musica, delle note natalizie portatrici di armonia. Bossoli di proiettili e note musicali.  E’ un bivio posto costantemente dinanzi all’uomo, chiamato ogni giorno a scegliere se armare il proprio cuore o pacificare la propria esistenza. Parafrasando le parole del Vangelo “nessuno potrà servire due padroni” o come nel Deuteronomio: “io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità” [Dt 30, 19-20].

Il Natale è Dio che parla all’uomo, un Dio che si fa prossimo e che nobilita tutto ciò che si fa umano e dona la pace che il nostro cuore desidera. Il significato religioso lo traiamo da uno dei testi più belli per capire la dimensione del Natale, le prime parole della Dei Verbum del Concilio Vaticano II: “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare Se stesso […] nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con Sé”. E’ un Dio che si rivela per stare con l’Uomo.

Per questo vogliamo proporre a tutti la strada della pace e dell’armonia. La comunichiamo a tutti grazie alla sinergia tra Sacro Convento, Rai e Intesa Sanpaolo. Oggi ci troviamo ad Assisi, il 25 dicembre saremo nelle case degli italiani dopo la benedizione Urbi et Orbi di papa Francesco per “prolungarla”, per dire agli italiani, e non solo, che possiamo essere insieme e ovunque “strumenti di pace”, strumenti di armonia.

I dati che ci fornisce la Rai ci incoraggiano ad andare avanti. L’edizione dello scorso anno ha avuto il 17.66% di share circa due milioni di ascoltatori. E’ stato trasmesso in Giappone, Grecia, Europa dell’Est, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Repubblica Domenicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Messico, Nicaragua, Perù, Uruguay, Venezuela e tutti i paesi dell’America Latina.

Il messaggio che vogliamo portare è nelle righe di questa preghiera anonima che tocca la nostra umanità fin nelle corde più profonde:

E’ Natale ogni volta/che sorridi a un fratello/e gli tendi la mano. / E’ Natale ogni volta /che rimani in silenzio /per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta/ che non accetti quei principi / che relegano gli oppressi / ai margini della società. / E’ Natale ogni volta/che speri con quelli che disperano/ nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta/che riconosci con umiltà/i tuoi limiti e la tua debolezza.

E’ Natale ogni volta / che permetti al Signore /di rinascere per donarlo agli altri.

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