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| 29 aprile 2018, 20:25

Sanremo: la Resistenza tra Storie e Letteratura, i risultati della giornata di studio all'Unitre

La conferenza è stata curata dal professor Gipo Anfosso, docente di lettere presso l’università di Pavia, ma nato nella nostra Sanremo

Gipo Anfosso

Gipo Anfosso

Venerdì 27 aprile 2018 alla sala degli specchi del comune di Sanremo si è tenuta una conferenza dell’UNITRE riguardante la resistenza in Italia e sopratutto in Liguria.

La conferenza dal titolo “Storia e letteratura: la resistenza tra storie e letteratura” è stata curata dal professor Gipo Anfosso, docente di lettere presso l’università di Pavia, ma nato nella nostra Sanremo. Con questa conferenza si è cercato di mettere a confronto la storia che i giovani d’oggi possono leggere e studiare con la storia reale, quella veramente vissuta dalla popolazione che ha subito innumerevoli abusi e soprusi durante la seconda guerra mondiale. Il professore ha gestito la conferenza citando numerose fonti come canzoni e libri riguardati i fatti accaduti durante il periodo della resistenza. Ha iniziato commentando la canzone di Italo Calvino “Oltre il ponte”, pubblicata nel 1959. Il pessimismo che si può riscontrare in entrambe le strofe, la prima delle quali è stata poi eliminata nella versione ufficiale, è stato influenzato da ciò che le vicende che si sono verificate nel 1956 in Ungheria durante la rivoluzione provocarono nell’autore. Ha poi fatto notare come il titolo del libro “La memoria rende liberi” di Enrico Mentana sia in netta opposizione con la famosa scritta incisa sul cancello d’ingresso di Auschwitz. La resistenza è stata descritta come parte integrante della storia familiare; durante questa infatti, non si riusciva a differenziare i combattenti dalle persone comuni, TUTTI erano in guerra. Per questo motivo la solidarietà e l’unione tra le persone aumentò notevolmente e aiutare, anche chi non si conosceva, diventò un obbligo morale rispettato da tutti. Il professore ha continuato a raccontare della resistenza attraverso una serie di racconti tratti da libri diversi. Tra questi ha citato la storia di Francesco Moraldo, l’uomo che nel 1939 prese in affido due bimbi, Marianne e Rolf Spier, e li salvò dai fascisti portandoli a Triora e la storia di un prete che, il 17 agosto del 1944, diede la vita per salvare alcuni bambini che, dalla parrocchia di Imperia, erano andati a Montaldo per trascorrere le vacanze. In onore di quest’uomo ogni 17 agosto si celebra una cerimonia per ricordare il suo eroico gesto. A proposito di questi bambini ha citato il libro di Nanni Perotto, presente anche in sala,“I bambini no”, scritto per l’appunto su questo avvenimento. Il professore ha poi letto un ultimo racconto tratto dal suo libro riguardante la storia di suo padre, partigiano Liguria, in cui si raccontava il tentativo di salvare un compagno ferito gravemente. Durante la conclusione della prima parte di questa conferenza il pubblico ha potuto acoltare la canzone “ Fischia il vento” di Felice Cascione.

Da qui hanno avuto inizio numerosi pensieri riguardo “l’eterno fascismo”, così definito da Umberto Eco. A questo proposito, il professor Anfosso, sostiene che il fascismo non sia nato durante la guerra ma che fosse già presente anche prima dell’inizio della prima guerra mondiale. La soluzione a ciò, secondo il professore si può trovare nell’istruzione ai giovani, che ritiene sia il modo migliore con la quale combatterlo.

Umberto Eco disse: “Il fascismo non è mai finito, non finiremo mai di combattere e non finiremo mai di resistere”.

Alice Sordini, Alice Verduci
Ufficio Stampa Liceo Cassini Sanremo

C.S.

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