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Al Direttore | 30 agosto 2018, 14:45

La situazione a Sanremo in una relazione del Prefetto di Imperia del 3 giugno 1929 al Ministero dell'Interno

La Prima Parte nel racconto di Pierluigi Casalino

La situazione a Sanremo in una relazione del Prefetto di Imperia del 3 giugno 1929 al Ministero dell'Interno

“In risposta ad una specifica richiesta del Ministero dell'Interno circa la situazione in atto a Sanremo a seguito di un esposto, il Prefetto di Imperia, con la nota del 3 giugno 1929, s.n., Gabinetto, scriveva: In relazione alla nota sopraindicata, mi pregio riferire che il 24 maggio a Sanremo non si è verificato alcun tentativo di invasione della Sede del Fascio e nessun'altra forma di turbamento dell'ordine pubblico. Quella Città ha celebrato la gloriosa ricorrenza in perfetta calma e compostezza, come tutto il resto della Provincia. La Sede del Fascio è rimasta aperta come di consueto e nessun apparato di forza speciale è stato disposto. Autore del memoriale (a cui il Ministero si riferisce nella richiesta di notizie) è certo Angelo Mangano, espulso dal Fascio per indegnità morale a tutti nota e, mi si assicura, da lui stesso confessato, già segretario dell'ex On Moreno, già redattore del ‘Pensiero’ di Sanremo, che io ho soppresso per le ragioni che ho riferito a suo tempo a cotesto Ufficio Stampa.

Il Mangano, mi è indicato come autore dell'esposto sia dalle informazioni dell'Arma che della Questura, sia da una perizia calligrafica che ho fatto fare in questi giorni. Mi è giunto quasi contemporaneamente alla nota del Ministero l'anonimo che unisco in copia. Il contenuto e la forma sono pressoché identici e senza dubbio l'autore è la stessa persona. Il perito calligrafico, cui ho esibito per il suo lavoro un'altra serie di anonimi pervenutimi nei mesi scorsi e due lettere del Mangano dirette una al Segretario Federale ed una a me, dopo uno studio accuratissimo conclude senza alcuna esitazione che l'autore è il Mangano. La figura del Mangano è delle più bacate moralmente e politicamente. Moralmente egli manca di ogni sensibilità e mi assicura che al Comm. Romagnoli, già Commissario di questa Federazione, abbia rilasciato una dichiarazione in cui si confessa nettamente ladro, e che tale dichiarazione si trova negli atti del Direttorio Nazionale allegata ad una relazione di inchiesta dello stesso Comm. Romagnoli. In politica egli è stato di tutti i colori e non li ha cambiati per evoluzione di idee, ma a seconda delle possibilità di guadagno che gli sono state offerte. Credo vero che si siano riuniti e si trovino in qualche accordo in 19 o 20; di questo gruppo esiguo fanno parte come figure principali il noto Avv. Carlo Bensa, D'Alessio Augusto, ex biscazziere, certo Bronda Pio, già impiegato alla Banca Popolare, ex impresario, pare, di accademie di bigliardo, licenziato da ultimo da un impiego nel Casinò, certo Avv. renato Corrias, persona moralmente bacata, certo Arisi Vincenzo, già impiegato del Casinò, quando questo era gestito dalla Ditta Cagliani e amministratori del Comune di Sanremo furono il Bensa e il Moreno.

A questo gruppo mi si assicura si sono accostati il Cav. Uff. Giovanni Boeri, albergatore, e certo Perelli Pietro, orologiaio, e Pasquale Alfredo, scultore, tutti e tre fascisti e certo Fontanelli Antonio, negoziante di mobili. non si esclude che qualche contatto con il gruppo abbiano il Conte Raffaele del Castillo e l'ex On Moreno. Nella stessa orbita pare siano stati attratti certo Raggio Domenico, ex comunista, un Rag. Maglio Bartolomeo, impiegato all'ufficio del Registro e un Maresciallo, D'Elia giovanni, addetto al comando del Distretto Militare. Di fascisti in tutto questo gruppo non ci sono che il Boeri, il quale si duole perché le gerarchie fasciste hanno censurato la sua la sua attività nel passaggio di gestione di un albergo, il Perelli, che, non potendo andare più al Casinò per fare pegni di preziosi, fa il dissidente, il Pasquali che, da buon ex massone, non fa che cogliere ogni occasione per osteggiare il Fascismo e il Fontanelli malcontento del Podestà perché non ha potuto conservare il monopolio assai lucroso dell'appalto dei mobili del teatro comunale. Per costoro provvederà, nei riguardi della disciplina del Partito, il Segretario Federale, che, avendo avuto copia del memoriale del Direttorio Nazional fa per suo conto accurate indagini. Gli altri che fan parte del gruppo o non sono mai stati iscritti al PNF o ne sono stati espulsi per gravi motivi rigorosamente accertati e vagliati. Nel Fascio di Sanremo non esiste alcun dissidentismo e non è mai esistito da quando si è chiusa la reggenza dell'On Marghinotti. Il Mangano scrive perché la soppressione del ‘Pensiero’ di Sanremo l'ha privato di ogni risorsa, ma la sua ostilità contro il Casinò e l'Ente Autonomo e il Podestà è ben anteriore; egli l'ha manifestata più volte in quel giornale, e deriva dal fatto che l'Amministrazione del Casinò, dopo un esperimento mal riuscito, non ha più dato forniture di stampati alla tipografia del ‘Pensiero’ e lo stesso ha fatto l'Ente Autonomo-Doglianze in questo senso il Sig. Biancheri, proprietario ed editore del giornale, e il Mangano hanno fatto ripetutamente a me ed il Mangano stesso mi dichiarò senza esitazione che il giornale doveva ben fare gli interessi del suo proprietario e attaccare quelli che erano contrai alla sua tipografia.

Sapendo in difficili condizioni economiche questi individui io non ho mancato, parecchio tempo fa, di interessarmi della loro sorte, ma mi sono dovuto convincere che Amministrazione del Casinò ed Ente Autonomo avevano tutte le buone ragioni per non servirsi della tipografia del Biancheri. L'avversione verso il Podestà, che non ha mai, e giustamente voluto, avere contatti con costoro deriva da analoghe ragioni’. Fin qui la prima parte della lunga relazione prefettizia sulla situazione di Sanremo: seguiranno in una prossima occasione le considerazioni conclusive del Prefetto di Imperia circa la situazione generale degli enti pubblici della Città dei fiori e la gestione del Casinò e le persone che lo rappresentavano all'epoca, oltre delle condizioni dell'industria turistica.

Pierluigi Casalino”.

Redazione

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