Il monito dei vescovi sardi: “Accogliere i nostri fratelli migranti, in cerca di pace”

“Il problema dei migranti è di urgente e drammatica attualità, un autentico dramma epocale, rispetto al quale nessuno di noi può rimanere indifferente o far finta che riguardi altri. Questi fratelli e sorelle bussano alle nostre porte, in fuga da situazioni di vita insostenibili per la guerra o la fame. Uomini e donne, come ci ricorda il Papa, in cerca di pace”. È il messaggio dei vescovi della Conferenza episcopale sarda, riunita sotto la presidenza di monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari (nella foto). Fra i tanti punti all’ordine del giorno della Conferenza, i vescovi sardi hanno anche affrontato il tema dell’immigrazione. “Per i cristiani – aggiungono i vescovi – il comandamento di Cristo, in quanto imprescindibile applicazione del primo e onnicomprensivo comandamento della carità, è un prezioso banco di prova dell’autenticità della propria fede”. Non è sfuggito all’attenzione dei vescovi il dibattito, spesso violento ed astioso, che contrappone chi è favorevole e chi è contrario. Contrapposizioni tra schieramenti politici e tra gli stessi governi nazionali, che hanno riflesso nei singoli cittadini, compresi i credenti, tra i quali si riscontrano posizioni e sensibilità molto differenti e distanti tra loro. Ne sono prova i dibattiti televisivi e, soprattutto, i rozzi e volgari attacchi personali sui social media (qui l’ultimo caso) per chi osa prendere pubblica posizione su un versante o sull’altro. I vescovi continuano ad appoggiare le diverse iniziative di solidale e integrante accoglienza che sono state poste in essere in questi anni, anche nelle Diocesi e nelle Parrocchie italiane. Soprattutto, vedono un positivo approccio al problema nella pratica dei corridoi umanitari, che regolano il flusso in origine e assicurano condizioni di dignitosa integrazione per le persone. Contestualmente richiamano alla riflessione di tutti, il costante magistero di Papa Francesco, che i vescovi sardi intendono rilanciare e diffondere.

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