Iglesias e Assemini al ballottaggio, quattro ipotesi di Consiglio comunale

Non c’è il rischio della cosiddetta anatra zoppa, cioè l’ingovernabilità del Comune, a Iglesias e Assemini, i due municipi che il 24 giugno tornano alle urne per il ballottaggio. In entrambi i casi chi dovesse vincere si assicura la maggioranza in Aula. Nel capoluogo del Sulcis la partita elettorale se la giocano Pd e Udc contro il centrodestra guidato dai Riformatori, mentre ad Assemini sarà sfida tra M5s e la coalizione civico-politica che include Partito dei sardi, Lega-Psd’Az, Forza Italia, Fratelli d’Italia e liberal democratici. La doppia simulazione sulla futura composizione delle Assemblee municipali l’ha firmata Abramo Garau, ex direttore della Provincia di Cagliari e presidente per dieci anni, dal ’90 al 2000, del Coreco e del Cocico: Comitato regionale di controllo l’uno, mentre il secondo svolgeva le stesse funzioni a livello circoscrizionale, ma sempre sulla legittimità degli atti di enti locali, comunità montane, Asl, camere di commercio, consorzi industriali e quelli di bonifica, nonché le aziende di soggiorno quando esistevano.

A Iglesias in testa c’è Mauro Usai, il 29enne del Pd che ha battuto nettamente gli altri quattro avversarsi chiudendo il primo turno il 41,74 per cento. Se Usai vincerà il ballottaggio, potrà contare su 15 consiglieri, sui ventiquattro totali. Lui sarebbe il venticinquesimo voto in Aula, mentre il centrodestra avrebbe sei seggi. Se al contrario la sfida del 24 giugno dovesse aggiudicarsela Valentina Pistis, la composizione sarebbe la seguente: 15 scranni  al gruppo della Pistis e sette a quello di Usai.

Ai Cinque Stelle, arrivati terzi col candidato sindaco Federico Frau (20,35 per cento, ma M5s è il primo partito), andrebbe meglio se il ballottaggio lo vincesse Usai: in questo caso il Movimento piazzerebbe tre consiglieri, contro i due che sarebbero eletti qualora arrivare prima la Pistis. Nessuna variazione per la lista dissidente di centrodestra, guidata da Carlo Murru, il quale che entrerebbe nell’assise in entrambi in casi e sarebbe l’unico della propria coalizione. Fuori dall’aula resterà invece Rifondazione comunista che ha corso alle elezioni del 10 giugno con la candidata marocchina Asmaa Oug.

Ad Assemini l’Assemblea municipale è sempre composta da ventiquattro consiglieri più il sindaco. Se il ballottaggio se lo dovesse aggiudicare Sabrina Licheri, quota M5s, ai Cinque Stelle andrebbero quindici seggi, sette al centrodestra, più uno a testa al Pd e alla lista degli ex dem. Se invece dovesse prevalere Antonio Scano, leader del centrodestra alleato col Partito dei Sardi, sarebbe questa coalizione a eleggere quindici consiglieri contro i sette che piazzerebbe M5s. Nessuna variazione invece per la lista del Pd, guidata da Francesco Lecis, e quella degli ex dem chiamata ‘Democratici progressisti per Assemini’ e capeggiata da Francesco Consalvo. In entrambi i casi niente seggi per gli ex Cinque Stelle che avevano candidato a sindaco la consigliera uscente Irene Piras.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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