Pd, arriva la fumata bianca: Emanuele Cani è il nuovo segretario regionale

Emanuele Cani è il nuovo segretario del Pd sardo: l’ex deputato di Carbonia – ha occupato uno scranno a Montecitorio nella XVII legislatura, sino allo scorso marzo – ha conquistato la massima carica del partito con 90 preferenze. A votarlo è stata la maggioranza interna formata dai popolari-riformisti di Cabras e Fadda, di cui fa parte lo stesso Cani, e dal gruppo che fa capo al segretario dimissionario, Giuseppe Luigi Cucca, a sua volta composto da ex Ds e renziani. Non ha partecipa al voto la componente di Renato Soru che questa mattina, quando alle 10,30 si è aperta l’assemblea di Abbasanta nel centro congressi Su Baione, non hanno neppure firmato le presenze, tanto che il numero legale a quota 98 (su 160) è stato raggiunto coi soli esponenti della maggioranza interna.

Cani, di professione geometra, compirà 50 anni il prossimo 16 agosto. La sua elezione arriva dopo mesi di durissimo scontro, anche all’interno della stessa maggioranza: prima di Cani, i popolari-riformisti avevano indicato Pietro Morittu, capo di gabinetto nell’assessorato  regionale ai Trasporti. L’indicazione di Morittu, anche lui sulcitano di Carbonia, non era però piaciuta al gruppo renziano guidato dal deputato Gavino Manca. Da lì la decisione di Morittu di fare un passo indietro per non dividere ulteriormente il partito.

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Inizialmente ai renziani non piaceva nemmeno il nome di Cani, gradito invece agli ex Ds che fanno riferimento all’ex parlamentare Siro Marrocu (c’era anche l’appoggio del consigliere regionale Franco Sabatini). Il 9 luglio la svolta: la rissa quasi sfiorata ad Abbasanta, con Soru che si è scontrato prima con l’ex senatore Silvio Lai e poi con lo stesso Marrocu, ha ricompattato la maggioranza, sino al voto odierno che ha fatto contare anche 9 schede bianche e due nulle.

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Cani è intervenuto alle 11, quando si sono chiuse le candidature e quella dell’ex deputato, come previsto, è stata l’unica presentata. Oltre a parlare di “collegialità necessaria“, intesa come capacità di assumere insieme le decisioni”, il neosegretario ha chiarito il proprio mandato durerà sino a dopo le Regionali del 2019. “Il Pd – è stata la sottolineatura – ha bisogno di una profonda discussione culturale al suo interno, questo è certo, e dovrà essere affrontata in sede congressuale. Ma abbiamo la scadenza delle Regionali e non possiamo pretendere che i futuri alleati aspettino”. Quindi, la cosa migliore “è dare guida al Pd subito per ricostruire un dialogo con la coalizione. Dopodichè – ha annunciato Cani – il mio lavoro sarà terminato. Il mio mandato sarà quello di portare il partito fino alle elezioni”. Chiuse le urne, “sarò il primo a sostenere l’apertura della fase congressuale per lo sviluppo di una discussione che ci porti verso una strada nuova”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Foto: Giampaolo Cirronis

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