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| 12 maggio 2018, 15:11

L’ira di Giovannino Toti contro Pier Paolo Pizzimbone e quer pasticciaccio brutto de La Lega a Carcare

La rubrica di Bruno Spagnoletti

L’ira di Giovannino Toti contro Pier Paolo Pizzimbone e quer pasticciaccio brutto de La Lega a Carcare

“Strana la vita, come se la vita fosse un modo di morire, strana la storia, come se la storia la potessi raccontare, strana la gente” cantava Jannacci in “Ecco Tutto Qui”; eppure, a volte, la storia quasi tende a ripetersi, pur cambiando la qualità dei protagonisti e le finalità della sua evoluzione.

Sembra passato un secolo, era il 1974 quando, mentre la cultura ufficiale negava gli spazi al futuro premio Nobel, il mio fraterno compagno ex Prete operaio Angelo Billia, invitava Dario Fo e apriva le porte della Chiesa di Vispa (Carcare) al giullare che faceva una meravigliosa ironia su papa Bonifacio VIII nello spettacolo “Mistero Buffo”; venerdì sera – dopo 44 anni – la Chiesa di Vispa ha riaperto le porte alla canzone d’autore con il Recital “Genova per Noi” di Elena Buttiero e Ferdinando Molteni; un concerto che ha registrato il pieno di giovani, adulti, anziani e un pubblico da record con la chiesa circolare piena in ogni ordine di posti a sedere e in piedi.

I miei lettori si chiederanno “e va beh…dove sta il graffio politico”? Sta nel fatto che Ferdinando Molteni non è soltanto un artista, ma un uomo storicamente di Centro Sinistra e che lo spettacolo era organizzato da Lorenza Vimercati, moglie del Candidato Sindaco del Centro – Destra, Christian De Vecchi per le elezioni comunali del prossimo 10 giugno.

Tutto ciò premesso sarebbe sbagliato “ridurre” l’evento a una manifestazione pubblica del Centro Destro, ma va positivamente colta una sorta di sponsorizzazione di un artista di sinistra come Molteni al Candidato De Vecchi: appunto “strana la storia”!

Le elezioni amministrative di Carcare (Cärcre in piemontese) si stanno caricando di una valenza che va ben oltre i confini della Cittadina di poco più di 5.500 abitanti della Valle Bormida; mi raccontano che non era mai successo che ben quattro liste si contendessero l’amministrazione: Il Centro Destra della Lista civica uscente “Franco Bologna sindaco" con De Vecchi nuovo Candidato Sindaco, il Centro Sinistra raccolto attorno all’avv. Alessandro Lorenzi, la novità assoluta del Metap Vallebormida con la lista 5Stelle del geometra Alessandro Risso e, last but not least, l’improvvisa rottura della coalizione di Centro Destra con la presentazione di una lista alternativa della Lega capitanata dall’avv. Francesco Legario; uno strappo che oggettivamente rischia di costare caro all’alleanza di Centro Destra.

La spaccatura del Centro destra ha motivazioni lontane e mai realmente ricomposte, se non in termini di immagine elettorale e di maquillage nelle ultime elezioni regionali e politiche; mentre covavano, sotto le ceneri mai spente, vecchi rancori, acredine e ruggine mai superate! Ma c’è di più! Come in qualsiasi giallo che si rispetti, mutuando il titolo del romanzo di Carlo Emilio Gadda “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”, si potrebbe ben parlare di “Quer pasticciaccio brutto de la Lega a Carcare”.

L’ambiente melmoso, consociativo e anche un po’ avvilente (tutti conoscono la storia delle ricevute lasciate da inconsapevoli clienti sui Tavoli del Ristorante Quadrifoglio, raccolte e pagate come rimborso spese al Consigliere Regionale della Lega Nord di Carcare di allora), le manovre sotterranee ed esplicite tra personaggi regionali del PD, dell’UdC e della Lega Nord fa da oscuro sfondo al pateracchio politico che portò prima all’ammutinamento e poi alla caduta della prima Giunta targata Franco Bologna e poi ancora alla riconferma del Sindaco “sfiduciato” da un’operazione di Palazzo e rieletto a furor di popolo.

Ecco i fatti: era il 16 ottobre 2012, quando dopo il voto favorevole alla mozione di sfiducia presentata da undici consiglieri di minoranza ed ex maggioranza, si arrivò alla prematura caduta della Giunta del Sindaco Franco Bologna (che aveva vinto le elezioni nel 2009) per la mancanza del numero legale; e poi al Commissariamento della Cittadina e alle nuove elezioni del 2013 con la nuova vittoria e la rielezione a Sindaco di Franco Bologna e la mancata rielezione dei “fedifraghi” della Lega Nord passati alla lista del Centro Sinistra (absit iniuria verbis nel senso letterale del termine di chi vien meno a un patto sottoscritto).

I bene informati dicono che lo strappo della Lega fosse programmato da tempo, come pare confermare l’evento organizzato la mattina del 5 maggio dalla Lega con il noto giornalista e scrittore di origine egiziana Magdi Cristiano Allam sul tema “Islam ed immigrazione, la sfida dell’Italia e dell’Europa” alla presenza dei parlamentari della Lega l’on. Sara Foscolo e i sen. Francesco Bruzzone e Paolo Ripamonti; un evento introdotto proprio dall’avv. Francesco Legario che pare aver ricevuto dal Magdì gli auguri per la candidatura a Sindaco.

Sia come sia è lapalissiano e scontato (anche per i bambini dell’asilo) che la pretesa della Lega di veder candidati nella Lista di Christian De Vecchi i tre artefici della rottura del 2012 (Francesco Legario, Michela Vassallo, Alessandro Ferraris) fosse irricevibile a meno di uno sbracamento di valori e dignità per una operazione di mera implementazione del consenso elettorale: era come pretendere che dalla cruna di un ago entrasse non un filo ma un Gattopardo! Si racconta, infatti, che mentre nel pasticciaccio di via Merulana il regista occulto fosse il commissario della Squadra Mobile di Polizia Francesco "Don Ciccio" Ingravallo, nel pasticciaccio della Lega a Carcare sia il demiurgo valbormidese (ex di tutto) Don Guido on. Bonino da Cengio desolata.

L’altra posta in negativo della frantumazione del blocco del Centro Destra è stata la decisione, durata davvero poche ore del Commissario Provinciale di Fratelli D’Italia Pier Paolo Pizzimbone di ritirare i rappresentanti del suo Partito dalle liste del Centro Destra a Ceriale e Alassio; poche ore e rapido dietro front! Pare che l’ira funesta del Presidente Toti abbia provocato una scossa di 4.6 della scala Mercalli nel Palazzo di Piazza De Ferrari mentre inveiva contro il mio amico Segretario Regionale di FdI Chicco Jacobucci e l’assessore Giovanni Berrino (un po’ come era successo a me nel maggio 1983 con Teardo ai tempi della vertenza ex Fornicoke).

Resta la vexata questio della lista di Marco Melgrati ad Alassio a cui è stato tolto il simbolo di Forza Italia, costringendolo a raccogliere di nuovo le firme; Melgrati, comunque, è tosto, non alza bandiera bianca e contrattacca in forme durissime “vergognoso episodio di terrorismo elettorale” dice e aggiunge colpi da bazuka contro “ lo scudiero’ di Vaccarezza, Santiago Vacca, nominato non eletto coordinatore provinciale di Forza Italia, premiato con l’incarico profumatamente remunerato di presidente della società Genova Parcheggi Spa, membro del cda della società Per Cornigliano Spa” e promette “vendetta, tremenda vendetta” contro il Sindaco uscente Canepa e i suoi Dante Causa. 

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Bruno Spagnoletti

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