Escalation in Siria: ora la Russia vuole schierare i missili contro Israele

24 Apr 2018 15:23 - di Redazione

L’esercito israeliano ha attaccato una postazione d’artiglieria siriana in risposta ad un colpo di mortaio arrivato sulle alture del Golan. “L’esercito israeliano ritiene responsabile il regime siriano per ogni azione proveniente dal suo territorio e non intende tollerare violazioni della sovranità dello Stato d’Israele e della sicurezza dei suoi cittadini”, ha reso noto l’esercito in un comunicato riportato dai media israeliani. L’Idf ha preso di mira un cannone d’artiglieria del regime siriano, nella stessa area da cui era partito il colpo arrivato nel Golan. Come accaduto altre volte in passato, il colpo di mortaio era probabilmente un tiro d’artiglieria andato fuori bersaglio nell’ambito del golpe terrorista in corso. Intanto si apprende che la Russia potrebbe presto dislocare in Siria i missili di difesa aerea S-300, in grado di contrastare efficacemente attacchi aerei o missilistici. La notizia, riportata dal quotidiano russo Kommersant, mette in allarme Israele. Anche perché le fonti militari di Mosca citate dal quotidiano avvertono che se Israele reagirà militarmente, le conseguenze sarebbero “catastrofiche per tutte le parti”. La Russia aveva originariamente deciso di vendere il sistema S-300 alla Siria nel 2010, ma tutto è stato poi congelato su pressione israeliana. Secondo Kommersant, Mosca intende ora fornire gratuitamente il sistema di difesa, che verrebbe dislocato a protezione di Damasco e delle basi aeree. Il nuovo sistema rischia di far perdere ad Israele la supremazia dei cieli ed è quindi probabile che la sua aviazione cerchi di distruggere gli S-300 in Siria prima che diventino operativi, notano i media israeliani. Tanto più che Israele teme attacchi da parte di forze iraniane stazionate in Siria. Già la settimana scorsa il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva lasciato intendere un possibile cambiamento di rotta sugli S-300 dopo il raid occidentale per il presunto attacco chimico a Douma. “Qualche anno fa avevamo deciso di non fornire gli S-300 su richiesta dei nostri partner – aveva detto Lavrov alla Bbc – ora che vi è stato questo oltraggioso atto di aggressione da parte di Usa, Francia e Gran Bretagna, potremmo pensare a come assicurarci che lo stato siriano sia protetto”.

Commenti

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  • franco. 25 Aprile 2018

    ste puzzole pretendono di colpire sempre con la massima impunità, troppo comodo. I rapporti di forza sono sempre stati mutevoli nella storia e qualcuno prima o poi se ne accorgerà quando sarà forse troppo terdi

  • rikkardo markese 24 Aprile 2018

    BRAVI,E LA SOLA SOLUZIONE….