Russia esclusa dal G7? Putin se ne frega e va in Cina in visita ufficiale

8 Giu 2018 18:41 - di Guglielmo Gatti

Vladimir Putin non sembra essere dispiaciuto per l’esclusione della Russia dal G7. Infatti sta aprendo sempre più alla Cina e se ci sarà questo nuovo asse economico-politico, l’Occidente dovrà solo mangiarsi le mani per sua stupidità. La Russia concentra la sua attenzione su altri formati oltre al G7, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dopo che il presidente americano Donald Trump, prima di partire per il Canada per il vertice del Gruppo dei sette Paesi, si era espresso in favore della riammissione di Mosca al tavolo. “Diamo più importanza ad altri formati”, ha dichiarato Peskov. Il presidente Putin infatti oggi ha incontrato a Pechino la sua controparte cinese Xi Jinping, in anticipo sul vertice dell’Organizzazione di cooperazione di Shangai (Sco). “L’importanza dell’istituzione G7 data dalla Russia si è ridotta negli anni perché in un contesto politico ed economico in evoluzione, è in rapida crescita invece l’importanza di formati come il G20”, aveva detto Peskov. Putin è giunto in Cina oggi per una visita di tre giorni destinata a rafforzare le relazioni economiche e militari tra i due Paesi. Putin ha parlato col presidente cinese – nel quadro della visita è prevista anche la firma di una serie di accordi bilaterali – e assieme a lui prenderà parte al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), foro politico, economico e di sicurezza di cui fanno parte Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, India e Pakistan, in programma nel fine settimana nella città di Qingdao. Vladimir Putin e Xi Jinping hanno ribadito, nel loro incontro a Pechino, la loro intenzione a rafforzare ulteriormente la cooperazione bilaterale fra Russia e Cina in ogni settore, come risulta dalla dichiarazione congiunta sottoscritta dopo il vertice, in seguito al quale il presidente russo ha anticipato una crescita record dell’interscambio fra i due Paesi nel 2018 a 100 miliardi di dollari, dopo l’aumento del 30 per cento registrato nei primi tre mesi dell’anno e i quasi 90 miliardi dello scorso anno. “In una situazione di crescente instabilità e incertezza nel mondo, le parti continuano a sviluppare contatti sulla sicurezza strategica, a sostenere un dialogo intenso fra i ministri degli esteri e rafforzare cooperazione bilaterale”, si legge inoltre nella dichiarazione congiunta.


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