Fondazione Santa Lucia a rischio: il centrodestra chiede un’audizione urgente a Zingaretti

5 Lug 2018 18:47 - di Carlo Marini

«Siamo venuti a conoscenza di un Decreto del Commissario ad acta che prevede la revoca dell’accreditamento di ben 177 posti letto alla Fondazione Santa Lucia, centro di eccellenza per la ricerca sul cervello e per la neuroriabilitazione di pazienti con gravi deficit di movimento e cognitivi. Struttura che, svolgendo in modo congiunto attività clinica e di ricerca, rappresenta un’importante punto di riferimento per tutto il sistema sanitario nazionale. Per questo rimaniamo sorpresi dal provvedimento contenuto nel decreto e chiediamo con la massima urgenza al presidente della commissione sanità di convocare un’audizione con il commissario straordinario Zingaretti, l’assessore alla sanità D’Amato  e i vertici della Fondazione Santa Lucia. Presto ci recheremo anche in visita alla struttura, al fine di comprendere al meglio e concretamente la realtà» Lo dichiarano in una nota i capigruppo di centrodestra della regione Lazio Massimiliano Maselli ( Nci), Stefano Parisi (Lazio 2018), Antonello Aurigemma (Fi), Fabrizio Ghera (Fdi), Angelo Tripodi (Lega).

Fratelli d’Italia sulla Fondazione Santa Lucia

«Come Fratelli d’Italia – dichiara Chiara Colosimo consigliere regionale del Lazio di FdI – siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo alla Fondazione Santa Lucia dove la Giunta Zingaretti, attraverso il Decreto del Commissario ad acta, tra 90 giorni sta per mettere in mezzo a una strada circa 200 persone. Una scelta folle che va scongiurata urgentemente, ricordiamo che stiamo parlando centro di un centro sanitario che rappresenta una eccellenza per la ricerca sul cervello e per la neuroriabilitazione di pazienti con gravi deficit di movimento e cognitivi. Pertanto come Fdi abbiamo chiesto, insieme alle altre forze di opposizione, al presidente della Ragione Lazio un’audizione alla presenza dei vertici della Fondazione Santa Lucia. Ancora una volta la sinistra di Zingaretti dimostra che la sanità non è uno dei punti dell’agenda di governo della Regione Lazio». Lo dichiara in una nota 

 

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