Marsilio alla Raggi: “Ma quali sampietrini, i problemi di Roma sono altri”

8 Lug 2018 12:39 - di Bianca Conte

Grillo nega l’esistenza di buche sulle strade romane. La Raggi gli va dietro e pensa di risolvere tutto aggiustando o rimuovendo i sampietrini... Tra il suo mentore che, in un discutibile tour in auto per la capitale, rileva – non si sa come –l’inesistenze delle buche e delle voragini che devastano Roma e uccidono i suoi cittadini, e una sindaca in difficoltà non solo nell’affrontare le problematiche, ma anche a suddividerle in priorità e secondaria importanza, la povera città eterna è davvero messa male e rischia di soccombere ai suoi amministratori, in primis, e ai mali strutturali, sintomo di una cattiva manutenzione, in ultima battuta.

Marsilio (FdI) all’attacco della Raggi: altro che sampietrini…

E non sono solo i fatti – e, ahinoi, gli ultimi drammatici episodi della cronaca a ricordarcelo – ma anche, almeno in queste ore, il senatore Marco Marsilio, portavoce regionale di Fratelli d’Italia nel Lazio, che riguardo l’ultimo inciampo – letterale – della prima cittadina grillina, spiega cosa motiva il suo non intervento e prova a interpretare i motivi delle sue “scelte emergenziali”. «La sindaca di Roma che ieri ha rischiato di cadere inciampando in una buca tra Largo Goldoni e via Fontanella Borghese – riferisce Marsilio – come riportato oggi dalla stampa, continua a non distinguere le emergenze della città». E allora, prosegue il senatore FdI, «anziché effettuare i lavori di manutenzione del patrimonio viario capitolino, in particolare sulle vie consolari, sulle strade in periferia così come nel centro storico di Roma disseminate di buche e voragini – di cui solo il comico Grillo ignora l’esistenza ma che purtroppo nelle ultime settimane hanno alzato l’asticella di tante vite perse tra cui alcune giovani – si preoccupa di togliere i sampietrini».

I drammi e i problemi di Roma sono assai più strutturati e strutturali

Come a suggerire, insomma, che in una casa devastata e bombardata, può bastare dare una mano di vernice ai muri (sbriciolati) e una rinfrescatina qua e là. Tralasciando, come ricorda puntualmente Masilio alla Raggi, che «non solo, a tutto questo si aggiungono i cantieri di riqualificazione mai partiti nella Capitale, penso a piazza Venezia, Largo Aracoeli, via Aurelia, via Baldo degli Ubaldi, via Angelo Emo, i lungotevere da Testaccio all’Aventino dove tutto è bloccato per un importo di 80 milioni di euro – buona parte dei fondi del Giubileo – non ancora utilizzati e fermi nelle casse del Campidoglio», ma anche che la Raggi continua a prendersela «con i selci romani e pensa a rimuovere i sampietrini», quando i problemi sono ben più strutturati (e strutturali) e agire sulla facciata non basta. E non può bastare.

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