Fratelli d’Italia: “Una legge per togliere il titolo di cavaliere a Tito”

17 Set 2018 18:11 - di Penelope Corrado

È insostenibile la permanenza di Josip Broz Tito tra le figure meritevoli di onorificenza della Repubblica italiana. Con queste motivazioni, domenica mattina a Gorizia, Fratelli d’Italia ha presentato al sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna la proposta di legge per revocare l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana al maresciallo Tito.

In piazza per togliere le onoreficenze a Tito

La pdl è stata firmata nella piazza Transalpina di Gorizia ai piedi del monte Sabotino che, rivolto verso la città ma in territorio sloveno, porta ancora il nome del maresciallo.  Anche la data non è casuale: l’annuncio giunge nel 71mo anniversario della seconda redenzione di Gorizia, tornata all’Italia il 16 settembre 1947. Primo firmatario della proposta di legge è il deputato veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo. Primo firmatario è il deputato veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo. Dello stesso partito, oltre a lui, alla Transalpina, c’erano anche il deputato friulano Walter Rizzetto e il senatore pordenonese Luca Ciriani, ma anche il deputato di Forza Italia Guido Germano Pettarin.

Con la legge vigente il titolo a Tito non può essere tolto

Considerato che le onorificenza concesse dalla Repubblica Italiana possono essere revocate solo a persone in vita, occorre una proposta di legge, che modifichi la legge n.178 del 1951. L’intenzione è quella di «revocare il titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana nel caso in cui l’insignito, anche se defunto, si sia macchiato di crimini crudeli contro l’umanità». Solo così potrebbe essere tolta l’onorificenza, la massima prevista dal nostro ordinamento, al maresciallo Tito, a cui venne concessa nel 1969 (Capo dello Stato, allora, era Giuseppe Saragat).

 

I crimini del maresciallo Tito rimasti impuniti

L’iniziativa di FdI ha voluto ricordare le deportazioni delle truppe jugoslave durante la deportazione di Gorizia e Trieste, le foibe e l’esodo degli italiani dall’Istria. «Il maresciallo Tito  – hanno ricordato gli esponenti di FdI – è il responsabile della pulizia etnica del confine orientale italiano. È un atto simbolico, certo, ma è anche un atto di giustizia che dedichiamo alla memoria degli infoibati, degli esuli e a tutte le loro famiglie».  L’onoreficenza venne concessa dal presidente Saragat nel 1969, in piena guerra fredda. «Il motivo per cui questa onorificenza venne conferita è la ragion di Stato, ma è lo stesso motivo per cui è stato imposto il silenzio sulle foibe». Ma non c’è ragione di Stato che possa giustificare quegli orrori.  

 

Commenti

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  • ANTERO 18 Settembre 2018

    ragion di Stato ?

  • gianfranco marzani 18 Settembre 2018

    Anche se triestino, di genitori istriani, non ero a conoscenza di questo fatto inqualificabile, che moralmente ci fa precipitare in un abisso ancora più profondo di quello delle Foibe

  • Angela. 18 Settembre 2018

    Su Meloni,in Italia abbiamo tanti di quei problemi che fare addirittura una legge per togliere l’onorificenza a Tito,mi sembra davvero esagerato…pensiamo alle cose prioritarie…e questa mi consenta…non lo è affatto…ciò detto sono d’accordo sul fatto che l’onorificenza sia inadatta a questo maresciallo,ma in Italia c’è tanta gente che ha onorificenze e titoli che non merita affatto e se per togliere un titolo in Italia ci vuole addirittura una legge…vuol dire che siamo davvero messi male…

  • Pino1° 17 Settembre 2018

    Visto che ci siete, togliete la pensione italiana ai criminali delle foibe del maresciallo Tito !