Meloni: «Ad Atreju premieremo i giornalisti da cui Saviano ha copiato»

12 Set 2018 11:36 - di Augusta Cesari

La mossa anti-Saviano è geniale. Come si dice, in cauda venenum, e così, al termine di una bella intervista a tutto campo rilasciata da Giorgia Meloni al Mattino di Napoli, proprio all’ultima domanda dedicata ai premi giornalistici che saranno assegnati alla festa di Atreju, la Meloni risponde caustica:   «Abbiamo deciso di premiare quei giornalisti dai quali Saviano è stato accusato di aver copiato gli articoli con i quali ha ottenuto ricavi milionari per Gomorra. Un modo per accendere i riflettori su chi davvero se lo merita, ed è in prima linea ogni giorno contro la camorra». Saviano colpito e affondato. Con Saviano spesso la Meloni ha dovuto ribattere sulle “prediche” ipocrite sull’immigrazione, sulle ridicole campagne delle “magliette rosse” e quant’altro. Ha dovuto spesso mettere in riga lo scrittore di Gomorra e rispondere ad insulti e “lezioni ex cathedra”. E’ proprio il caso di dire alcune verità, ora, sul succcesso dei suoi libri. Ne vedremo delle belle.

Proposte per il Sud

Ma è il Sud il protagonista di gran parte dell’intervista.  Fratelli d’Italia sosterrà le iniziative a favore del Sud che il governo varerà nella manovra?  «La coperta è corta -risponde Meloni –  ma se ci sono misure che puntano allo sviluppo come le Zes e non al mero assistenzialismo come il reddito di cittadinanza, Fdi c’è». Non concorda con il ministro Lezzi che intende riportare al Sud il 34% degli investimenti.  «Non è poi un grande obiettivo per un governo del cambiamento. Lo Stato ha investito al Nord il 70% delle risorse per decenni, lasciando al Sud solo le briciole. Per cominciare a rimettere le cose in pari, andrebbero dirottate sul Meridione almeno la metà delle risorse».

Molto spazio viene dato alla proposta di legge appena lanciata da FdI che punta ad attrarre al Sud i pensionati d’Europa con l’incentivo zero tasse per dieci anni: «Sono i giovani la priorità del Sud. Ma per aiutarli servono risorse. E la nostra proposta potrebbe liberarne molte. In Portogallo ha funzionato: l’arrivo di 8Omila pensionati ha fruttato un aumento del Pii dell’l,2% e dell’occupazione del 3,2». Un punto sul quale la Meloni ribadisce la primogenitura del partito da lei guidato. «Siamo stati noi a portarla per primi nel dibattito: era nel nostro programma elettorale. Fa molto piacere se la Lega la reputi utile.».

«La montagna ha partorito un topolino»

Si parla poi di economia: le chiedono se sia delusa dalle proposte che si intravedono in manovra: una mini flat tax e un mini-reddito di cittadinanza.  «Ne ho viste tante di proposte in campagna elettorale – risponde-  singolarmente erano inapplicabili, figurati se pretendi di metterle tutte insieme. Quella che la Lega definisce come l’inizio della flat tax, con la flat tax non ha niente a che fare. La montagna ha partorito il topolino». Poi le sanzioni ad Orban: «Francamente i grillini non li capisco. Votare contro Orbán in Europa equivale a disconoscere le politiche sull’immigrazione di Salvini che hanno sostenuto in Italia. Non so dire come finirà tra loro, ma sono forze diverse. Sui temi importanti, dal lavoro all’immigrazione, il M5s è sempre stato una forza di sinistra, lontana dalla Lega. Vedi il decreto dignità, dove impera una logica da sindacato anni 70 che punta a creare lavoro, e produce solo licenziamenti»

Sul futuro del centrodestra la Meloni è chiaro: «Penso che il centrodestra come l’abbiamo conosciuto sia morto e si debba rifondare, non ci si può limitare a riassemblarlo. In ogni caso è vero: sono alla vigilia di scadenze importanti come la partita della Rai e delle regionali, che sono per il centrodestra l’occasione di portare a casa risultati importanti. Salvini avrà la possibilità di fare chiarezza sul suo rapporto con il M5s: capiremo presto se la sua è un’alleanza tattica o strategica. Andare da soli, come vogliono alcuni dirigenti leghisti locali, assomiglierebbe a un patto di desistenza con M5s. Ma di questo ne parleremo ad Atreju. Salvini sarà ospite della kermesse che si terrà a Roma dal 21 al 23 settembre».

 

Commenti

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  • Laura Prosperini 12 Settembre 2018

    verissimo On.le Meloni
    fino a quando ci ostineremo (i sospetti, però, ci vengono) a rimanere nell’euro
    nessun partito, nessun governo, nessuna maggioranza
    potrà mai fare delle politiche espansive proporzionate alle necessità impellenti dell’Italia
    finchè ci si ostina a rimanere nell’euro
    vincono i soros i rotschild etc.etc
    per cui noi (di destra) non capiamo, oppure;quanti di loro sono anche…fra noi?

    per orban gli m5s
    non hanno capito che il prossimo obiettivo dei sorosiani di bruxselles è ROMA
    e le politiche immigrazioniste di Salvini
    ma ci vuole tanto a capirlo?

    noi nel rimodulare il centrodestra dobbiamo capire bene quanto vogliamo sul serio uscire dall’euro (non dall’Europa!!!)
    solo allora avremo la chiarezza necessaria per gridare, forte, a tutti, il buon senso delle nostre proposte 8via ogni dubbio od incertezza) per aumentare i consensi ed i voti del Popolo Sovranista convinto (che ha votato Lega e non FDI)