Sicilia, Pd allo sbando, il Segretario Raciti: “Non mi ricandido”

19 Set 2018 17:54 - di Alberto Cardillo

Riceviamo da Alberto Cardillo e volentieri pubblichiamo:

Caro direttore,

Gli anni del disastroso crocettismo, le crisi innescate dal crollo del renzismo, la mancanza di unità e di una strategia d’opposizione a Roma come a Palermo, hanno fatto si che il Pd, di fatto, ormai non sia altro che un contenitore vuoto e litigiosissimo.L’ultimo ad aver gettato la spugna in ordine di tempo è il giovane segretario regionale del partito, Fausto Raciti. Raciti è lapidario: “Non sarò ricandidato alla segreteria regionale del Pd siciliano. Sono stati quattro anni difficili e logoranti che mi impongono l’onestà intellettuale di considerare conclusa questa esperienza: serve una novità”. 

Nel lasciare l’incarico Raciti rileva i forti limiti del partito e invita chi lo succederà ad una profonda riflessione sulla natura stessa del Pd. “Sono stati quattro anni lunghi -dichiara Raciti- e considero necessario un profondo ripensamento del Pd e del suo modo di funzionare e stare assieme. Sono convinto che il Pd debba avere la capacità, in Sicilia in particolare, di intrecciare una dura battaglia di opposizione, un profondo rinnovamento, e una capacità di tenersi “largo”, coinvolgendo tutte quelle forze che oggi non sono nel Pd ma che possono riconoscersi nelle nostre battaglie”

Raciti, comunque, almeno a parole, dichiara di non voler lasciare il partito siciliano, offrendo il proprio contributo da militante. “La scelta di non ricandidarmi non determinerà un mio ‘ritorno alla base romana’ -assicura il segretario regionale uscente- perché gli anni in Sicilia mi hanno consentito di incontrare una classe dirigente straordinaria, motivata e che può dare una mano alla ricostruzione del centrosinistra siciliano: sento come mio dovere aiutarla e partecipare alla discussione politica regionale. Con loro daremo vita ad un’associazione che si chiamerà ‘in Comune’ che ci consentirà di incrociare ed elaborare idee, storie percorsi di chi milita nel Partito Democratico ma anche di quei pezzi di società che oggi ci guardano con attenzione. Nelle prossime ore -ha concluso Raciti- dopo un breve giro di consultazioni, convocherò la direzione regionale per gli adempimenti preliminari alla celebrazione dei congressi provinciali e di quello regionale che, a mio avviso, vanno svolti rapidamente consentendo al partito di rimettersi in cammino”.

A questo punto per il Pd, definito da Calenda “un partito che merita l’estinzione”, comincia un altro travaglio assai difficile da risolvere, in una regione come la Sicilia, da sempre cantiere anticipatore per il resto della Nazione. Si riuscirà a trovare una -difficilissima- soluzione per una successione indolore a Raciti? Oppure l’auspicio di Calenda comincerà a prendere corpo proprio dalla Sicilia?

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giuseppe Tolu 20 Settembre 2018

    Non ti ricandidi? Certo, ma non perché lo vuoi tu, ma perché non avrai più liste a disposizione, ch’è tutta un’altra cosa

  • 20 Settembre 2018

    Fai bene voi il PD e il Vaticano avete distrutto Italia..siete felici ora???