Vasectomia, altro che tabù: è boom di richieste di sterilizzazione anche in Italia

25 Set 2018 15:25 - di Redazione

Un dato impossibile da trascurare o, peggio ancora, sottovalutare: stando alle ultime stime è boom di richieste di vasectomia in Italia. Del resto è la «più affidabile» tra le tecniche di sterilizzazione maschile, anche se nel Belpaese la sua pratica è avvolta da un “tabù” e da molti pregiudizi, mentre c’è un aumento esponenziale di richieste». Parliamo della vasectomia, «il taglio e legatura dei dotti deferenti dell’uomo, due tubicini in cui viaggiano gli spermatozoi prima di mescolarsi al liquido seminale prodotto dalla prostata». Lo spiega all’AdnKronos Salute Gabriele Antonini, chirurgo urologo conosciuto a livello internazionale per l’approccio mini-invasivo alle patologie dei genitali dell’uomo.

Vasectomia, è boom di richieste in Italia

«Fino al 1978 la vasectomia in Italia era vietata, poi con la legge 194 sull’aborto è stata di fatto legalizzata – ricorda l’esperto – ma purtroppo la legge non è chiara anche se ci sono diverse sentenze della Cassazione che sottolineano come la sterilizzazione maschile non è reato». «Ciononostante il percorso burocratico per giungere all’intervento nel Servizio sanitario nazionale è ancora impervio se non in alcuni casi impossibile – osserva Antonini –. Le stime mondiali sulla vasectomia parlano di 50-60 milioni di uomini sterilizzati e del 5% delle coppie in età riproduttiva che hanno scelto questo metodo di contraccezione definitivo. La pratica è diffusissima in Nuova Zelanda (23% degli uomini), Stati Uniti e Olanda (11%), Australia (10%), Cina (8%), India e Gran Bretagna (7%). In Italia la richiesta è paragonabile a quella del resto d’Europa, ma è difficilissimo trovare un centro dove effettuarla e il più delle volte le coppie sono disorientate si scoraggiano e desistono dal farla». Secondo il chirurgo, la questione del “tabù vasectomia” nel nostro Paese è legato a diversi fattori: «C’è una difficoltà culturale, anche tra i medici, nell’affrontare la scelta del maschio di sterilizzarsi – riflette lo specialista –. Potremmo parlare di obiezioni di coscienza anche in questo caso, come avviene con l’interruzione volontaria di gravidanza. Non è facile trovare un centro pubblico che accetti la richiesta di una vasectomia». Secondo la banca dati online del ministero della Salute, tra il 1999 e il 2005 i ricoveri per sterilizzazione maschile sono stati soltanto 653. Gli interventi classificati come vasectomia 1.717, ma di questi solo 397 sono stati registrati come “sterilizzazione dell’uomo”.

Ecco quando l’uomo sceglie di sottoporsi a una vasectomia

Ma quando l’uomo sceglie di sottoporsi a una vasectomia? «Ovviamente nel caso in cui la coppia non desideri più avere una procreazione fisiologica», risponde Antonini, ma «non solo: è indicata infatti in tutti i casi in cui gli uomini soffrono di frequenti infiammazione dei testicoli con dolore diffuso e alterazione significativa della qualità della vita, e in quelli che riferiscono problemi nell’usare il profilattico e non vogliono che la moglie assuma terapie ormonali croniche che potrebbero nel tempo lederne lo stato di salute e l’integrità fisica». Per quanto riguarda la possibilità di ripercussioni sulla virilità dopo l’intervento, il chirurgo assicura che «assolutamente non ci sono conseguenze. Inoltre è possibile anche procedere a una vasectomia senza bisturi. È un intervento di piccola entità, sicuro e poco traumatico. Questo tipo di tecnica, diffusissima negli Stati Uniti, si effettua in regime ambulatoriale con una tecnica che non prevede il “taglio” chirurgico. Dopo una lieve anestesia locale si utilizzano due piccoli strumenti speciali che la rendono, in mani esperte, estremamente rapida e senza traumi. Tutte le novità in questo campo – evidenzia l’urologo – saranno al centro di un evento sabato 29 settembre alla Clinica Quisisana a Roma per presentazione della “Vasectomy Unit”. Ma la vasectomia è una procedura che va considerata definitiva? «Esiste la possibilità di ricanalizzare i dotti deferenti con la microchirurgia, ma non ci sono garanzie di ripristino della fertilità naturale», chiarisce Antonini. Per questo motivo aggiunge quindi in conclusione l’esperto, «va considerata la possibilità di crioconservare gli spermatozoi in caso di ripensamento. La scelta della vasectomia va condivisa sempre all’interno della coppia che deve essere adeguatamente informata. La decisione finale – conclude l’esperto – dovrebbe comunque spettare all’uomo».

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