Caso Regeni, a breve i primi indagati fra agenti e 007 egiziani

28 Nov 2018 18:51 - di Paolo Lami

Stanno per arrivare le prime iscrizioni sul registro degli indagati della Procura di Roma che vuole, così, dare un’accelerata al caso Regeni.
Per il sequestro e l’omicidio del ricercatore friulano trovato morto il 4 febbraio del 2016 in Egitto, lungo la strada che collega il Cairo con Alessandria D’Egitto, i pm capitolini titolari del fascicolo d’indagine sono intenzionati a procedere con le prime iscrizioni. E, fra i nomi, spuntano anche quelli di poliziotti e uomini dei servizi segreti egiziani già identificati dal Ros dei carabinieri e dallo Sco, il Servizio Centrale Operativo della Polizia.
Per i magistrati romani, che oggi hanno incontrato i colleghi egiziani, non ci sono dubbi: gli egiziani, i cui nomi stanno per essere iscritti, sono coinvolti nel sequestro di Regeni e nel depistaggio che ne è seguito in seguito alla sua morte.

La svolta giudiziaria sul caso di Giulio Regeni è stata è stato annunciata oggi, durante il nuovo incontro al Cairo fra i magistrati egiziani e quelli italiani i quali hanno spiegato come, a differenza del sistema della giustizia del Cairo, per l’ordinamento italiano le iscrizioni sul registro degli indagati rappresentano un passaggio obbligato. Non si tratta quindi di uno “strappo” e la collaborazione fra le due Procure, quella italiana e quella egiziana, proseguirà nei prossimi mesi.

Il Procuratore Generale della Repubblica Araba d’Egitto ha ricevuto questa mattina la delegazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, guidata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco per fare il punto nell’ambito della collaborazione nelle indagini sul sequestro, la tortura e l’omicidio del giovane ricercatore friulano scomparso il 25 gennaio 2016 e trovato morto il 3 febbraio.
«Nel corso dell’incontro le delegazioni, grazie al buon rapporto tra i due uffici, hanno scambiato i rispettivi punti di vista, sullo stato delle indagini – è stato spiegato al termine dell’incontro – La delegazione italiana ha rappresentato gli esiti degli approfondimenti investigativi svolti sulle attività condotte da Giulio Regeni nell’ambito del dottorato di ricerca. La squadra investigativa egiziana ha presentato gli esiti degli accertamenti tecnici condotti sulle registrazioni video delle telecamere del circuito di videosorveglianza della metropolitana del Cairo in data 25 gennaio 2016, e in particolare, ha riferito in ordine alle ragioni delle mancate registrazioni rilevate quella sera».
Al termine dell’incontro è stata riaffermata la determinazione a proseguire le indagini e incontrarsi nuovamente nel quadro della cooperazione giudiziaria fino a quando non si arriverà a risultati definitivi per individuare i colpevoli dell’omicidio di Giulio Regeni.

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