“Italiani, mercanti di tappeti”. Dopo le offese Moscovici tende la mano…

23 Nov 2018 14:41 - di Robert Perdicchi

“Il governo italiano non deve trasformare la discussione in una trattativa tra mercanti di tappeti…”, aveva detto ieri il solito Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, che oggi – dopo aver subito critiche da tutti i partiti, perfino quello non vicini alla maggioranza, prova a fare marcia indietro: “E’ nell’interesse di tutti continuare a dialogare e andare avanti verso delle soluzioni comuni”.

Moscovici in un articolo pubblicato sul suo blog illustra le decisioni prese da Bruxelles nei confronti dell’Italia. “La mia porta è sempre aperta alle autorità italiane e sono convinto che potremmo accordarci su delle soluzioni condivise nell’interesse degli italiani e della zona euro. E’ un cammino esigente ma praticabile. Ci credo”, sottolinea Moscovici. “Il posto dell’Italia è nel cuore della zona euro e dell’Europa. Non immagino l’Italia senza l’Europa né l’Europa senza l’Italia. E’ un membro fondatore della nostra Unione e si è sempre imposta come un motore indispensabile dell’integrazione europea. Farò di tutto in modo che possa restarlo ancora durante molti anni”, spiega, tardivamente, Moscovici, che però finisce nel mirino di Antonio Tajani, mai tenero col governo giallo-verde ma indignato per le parole del commissario Ue: “La manovra non va in quanto tale ma se poi Moscovici pensa di fare campagna elettorale in Francia facendo la guerra a Salvini e Di Maio non va bene. Io farei il mio lavoro, verificherei se la manovra è in linea con le regole europee e starei zitto, perchè così fa il gioco dei suoi avversari”, dice . “Io non condivido la manovra ma non accetto che gli italiani vengano offesi da un commissario europeo. Io non l’ho mai fatto, non mai detto che i francesi sono mercanti di tappeti e da commissario ho aperto procedure, alcune contro la Germania, e le ho vinte”, ha aggiunto il presidente dell’Europarlamento.

Matteo Salvini, invece, si rivolge direttamente al presidente della Ue: “A Juncker chiederei rispetto non per me, ma per l’Italia. Non hanno detto nulla su manovre dei governi precedenti che hanno fatto male all’Italia. Ora noi chiediamo 12 mesi di attenzione perchè siamo convinti che tra 12 mesi l’Italia starà meglio”.

Durissima anche la presa di posizione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “La minaccia della procedura di infrazione è l’ennesimo atto di aggressione dell’Europa verso l’Italia”, dice la Meloni: “La Commissione usa due pesi e due misure, uno con l’Italia quando non rispetta i vincoli e uno con altre nazioni come Germania e Francia, ma tutti fanno finta di non vedere. L’Italia deve alzare la testa, almeno bisogna chiedere un pari trattamento per i paesi fondatori dell’Unione europea”.  A Meloni spiace però che questo Governo apra un contenzioso con la Ue “su una manovra così sbagliata”, uno scontro “meritava una manovra più coraggiosa di questa, che non guardasse agli obiettivi elettorali dei partiti al Governo ma al futuro e alla crescita dell’Italia”.

Commenti

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  • MAURO 23 Novembre 2018

    Meglio far da soli che continuare a restare sotto la spada di Damocle della UE….

  • DIALOGARE 23 Novembre 2018

    A “DIALOGARE” CON emmanuel e pierre MANDIAMO SGARBI . BASTA E AVANZA .

  • Pino1° 23 Novembre 2018

    Richiamare l’ambasciatore e far presentare a quello stron– una protesta ufficiale è un atto di insubordinazione alla massoneria d’appartenenza ? Alla faccia del ca–o del presidente di chi ?
    della mafia?

  • 23 Novembre 2018

    Ma quanti insulti tollerate?? Mandate a fa in cu—o questa corrotta Europa e dichiarate la vostra Sovranità!!!siete TESTE DURE!!!