22 Aprile 2019 10 commenti

Serial Moments 374 – Dal 14 al 20 aprile 2019 di Diego Castelli

Fidanzate del passato, bambole inquietanti e divinità col martello

ATTENZIONE! SPOILER PASQUETTESCHI DI AMERICAN GODS, KILLING EVE, THE ORVILLE, GOTHAM, GAME OF THRONES, STAR TREK:DISCOVERY

 

6.American Gods 2×06 – Thor
Mi è piaciuto il racconto di Thor, qui chiamato con il suo nome germanico Donar, che all’inizio dell’ascesa del nazismo diventa un potenziale simbolo dei seguaci di Hitler, salvo poi suicidarsi nel 1942 probabilmente per il dolore di essere stato in qualche modo veicolo di tale malvagità. Il racconto del presente in cui Wednesday cerca di riparare la sua vecchia lancia da guerra corre parallelo ai flashback in cui quella stessa lancia viene rotta proprio dal figlio di Odino, che non voleva seguire il consiglio del padre di accettare l’adulazione nei nazisti in nome di un potere inaspettato. Un racconto, insomma, che definisce meglio l’ambiguità di Wednesday, che vediamo sì come un padre ancora ferito dall’abbandono e dalla morte del figlio, ma anche come uno che non si è mai fatto problemi ad associarsi alla feccia peggiore pur di sopravvivere.

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5.Killing Eve 2×02 – Bambole
Sullo sfondo della caccia reciproca fra Eve e Villanelle c’è spazio per un episodio quasi a sé stante, in cui la nostra amatissima assassina finisce in casa di un pazzo maniaco appassionato di bambole (lui dice che son della madre, ma non ci crede nessuno). Ferita com’è, Villanelle non riesce a sbarazzarsi subito del pazzoide, regalandoci così diversi minuti di grottesca follia e di totale empatia per un’assassina psicopatica che però non si merita questo genere di tortura. Quando alla fine lo elimina, con la giusta dose di sangue, non possiamo che applaudire e amarla ancora di più, confermando una volta di più che Killing Eve è una serie che alleva brutte persone, e noi la adoriamo.

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4.The Orville 2×13 – Gemelle temporali
Ennesima bella puntata di The Orville, nella sua semplicità. Un “incidente” spaziotemporale fa sì che una Kelly del passato, prelevata dopo il primo appuntamento con Ed, faccia capolino nel presente, a incasinare la vita dei protagonisti. Messa a confronto con la sua se stessa del futuro, e con l’uomo di cui si sarebbe innamorata, ma che nel presente ha già divorziato da lei, questa Kelly più giovane permette la scrittura di una sceneggiatura in cui si riflette sul valore della crescita personale, sul potere dei rimpianti, e sulla necessità di venire a patti con le proprie scelte e i propri sentimenti. Il tutto in una cornice fantascientifica assemblata con cura e senza intoppi. C’è pure il cliffangher/twist finale, con la Kelly giovane riportata nel passato ma, forse, non completamente dimentica del futuro, che rischia così di essere modificato. Tutto preciso, bravi.

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3.Gotham 5×11 – Tutto al suo posto
Gotham non è mai riuscita a diventare davvero la serie che prometteva di essere, né ha mai potuto scrollarsi pienamente di dosso il problema di essere una serie su Batman senza Batman. Detto questo, però, nel corso degli anni è riuscita a farsi valere più di una volta, e questo suo penultimo episodio, prima di un series finale ambientato dieci anni dopo che potrebbe essere una vera chicca, non ha lasciato delusi. Certo, vedere Gordon che si allea col Pinguino e l’Enigmista è comunque una cosa che stride un po’, ma tenendo la mente aperta ci si diverte più volte: alla confitta di Bane (un Bane esteticamente migliore di quello visto nei film di Nolan, ma non ci voleva molto); alla promozione di Gordon a commissario; al rinnovato accordo fra Ed e Oswald, che considerano di pugnalarsi a vicenda salvo poi far prevalere l’affetto; al battesimo della figlia di Gordon come Barbara Lee, che sappiamo diventerà un giorno Batgirl. Si chiude con Bruce che se ne va, dopo aver salutato Alfred e abbandonato Selina, pronto a dieci anni di esilio nei quali imparerà quanto è cool col mantello. L’ultimo episodio mi attira molto, spero e credo che il simbolismo del Cavaliere Oscuro sarà sfruttato a più non posso, e voglio proprio vedere come se la caveranno.

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2.Game of Thrones 8×01 – Rivelazioni e sguardi
Credo non sia necessario ripercorrere nuovamente la premiere di GoT, dopo averlo fatto con dovizia di particolari qualche giorno fa. In sede di serial moments, comunque, non possiamo non citare almeno due momenti: la rivelazione a Jon circa la sua vera identità (e aspetta che realizzi la parentela con Daenerys, che ci divertiamo) e lo sguardo colpevole/disagiato con cui Jaime fissa Bran, anni dopo i loro, ehm… trascorsi. Ok che aspettiamo tutti battaglie e decessi illustri, ma tutti questo teen drama, come prima puntata, ci poteva stare.

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1.Star Trek: Discovery 2×14 – Viaggioni
Ottimo season finale di Discovery, che tira le fila dell’intricata storia sviluppata in questi mesi, e riesce a incastrarsi perfettamente nella tradizione di Star Trek, costruendo un’Enterprise con Pike e Spock in cui nessuno dei personaggi parlerà mai più della Discovery (cosa che effettivamente non succede nella serie originale di Star Trek). Rimango convinto che la faccenda dei viaggi temporali sia stata fin troppo complicata, in una serie che troppo spesso si è avviluppata sulle spiegazioni scientifiche in maniera così articolata da risultare respingente. Però il finale è trattato nel modo giusto, con un semplice nucleo di suspense (la missione di Michael) protratto fino ai limiti estremi. E non è che succeda niente di imprevedibile (sapevamo che avrebbero avuto successo, come sapevamo che avremmo rivisto i momenti dei vari segnali lasciati dall’angelo rosso nel corso della stagione), ma in una trama di questo tipo ciò che gli spettatori aspettano e pretendono è proprio la chiusura del cerchio.
Ciliegina sulla torta, gli effetti speciali migliori che i trekker abbiano mai visto (film esclusi), e un impegno molto efficace nella rappresentazione del viaggio temporale, costruito con piani di spaziotempo che si alternano e si distorcono in una visione quasi mistica, fascinosamente ineffabile. Tutto approvatissimo.

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