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Alla guerra (commerciale)! Alla guerra (dei cambi)!

Con Kim Jung-il, sembra ai più, non si farà la guerra: e allora, siamo in pace? Sembra di no, almeno leggendo i titoli della stampa, dove si scrive ovunque di guerra. Commerciale e dei cambi

di Valter Buffo 25 gen 2018 ore 10:52

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Con Kim Jung-il, sembra ai più, non si farà la guerra: e allora, siamo in pace? Sembra di no, almeno leggendo ieri i titoli della stampa specializzata, dove si scriveva ovunque di guerra commerciale e guerra dei cambi. Per dire tutta la verità, il termine “guerra” è stato utilizzato dallo stesso Segretario al Commercio degli Stati Uniti.

Trade wars "are fought every single day," and the U.S. has been engaged in one "for quite a little while," Commerce Secretary Wilbur Ross said in comments that diverge from President Donald Trump. "The difference is the U.S. troops are now coming to the rampart," Ross told reporters at the World Economic Forum in Davos.

 

Ma non ne ha parlato solo Wilbur Ross: ne hanno scritto un po’ tutti, a cominciare dal Chairman della banca USA JP Morgan:

“We should prevent it at all costs,” Frenkel said, adding that it would be “devastating” for the world economy. “A currency war in the monetary sphere is the mirror image of protectionism in the real sphere. We should have a mindset of openness in all dimensions.”

Frase alla quale Frenkel fa poi seguire un collegamento tra il rischio di Guerra valutaria e lo stato dei mercati finanziari globali.

Frenkel, a former Bank of Israel Governor, also said optimism at the World Economic Forum in Davos is “unprecedented,” but there’s too much leverage in the global economy and executives, political leaders and policy makers shouldn’t ignore the risks. “Let’s make sure we are not building skyscrapers on very soft ground,” he said. “Debt is the soft ground.”

 

La citazione a noi serve per affermare quanto segue: non sappiamo ancora se ci sarà oppure no una vera e propria guerra delle valute, ma per noi investitori il risvolto più importante nel caso sarebbe la stabilità (instabilità) di tutti i mercati, e non solo del mercato delle valute. Per ciò che riguarda invece il prossimo futuro, lasciamo parlare i responsabili delle politiche valutarie, a cominciare dalla Cina, toccata in modo diretto dalla debolezza prolungata del dollaro (primo grafico sotto) e poi da Draghi che oggi ci farà sapere che cosa pensa del dollaro USA a 1,2350 contro euro, come fu costretto a fare già in settembre (secondo grafico sotto)

 

 dollar-index_5

Fonte: ZH

 

currency-talk

Fonte: BBG

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 25 gennaio 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1. Sempre tensione sui rendimenti delle obbligazioni: Bund a 10 anni a 0,60% ed anche decennale USA verso 2,70%
  2. Euro sotto attacco: che cosa dirà oggi Draghi?
  3. Trimestrali USA in pieno svolgimento: oggi Intel, 3M e Caterpillar
  4. SEZIONE L'OPERATIVITA' - questa settimana sul piano operativo ci occupiamo nuovamente di banche, dopo che hanno riportato le grandi banche USA
  5. SEZIONE L'ANALISI - il tema della nostra Analisi sarà la crescita degli Stati uniti, in attesa dei dati importantissimi di venerdì prossimo

 

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