Bagnara (RC): grande successo per il concerto dei giovani dell’orchestra di fiati cittadina

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Grande successo per il concerto dei giovani dell’orchestra di fiati di Bagnara

Sono rientrati oggi, dopo la trasferta romana, i giovani dell’orchestra di fiati cittadina guidati dal maestro Vincenzo Panuccio. Sabato scorso l’orchestra con il coro S. Chiara di Taurianova ha animato la Messa Solenne nella chiesa di Santa Maria in Vallicella, in occasione della festa di San Filippo Neri, presieduta da S. E. Rev. Gianrico Ruzza vescovo ausiliare di Roma per il centro. La giornata per i nostri ragazzi e iniziata alle ore 10,00 con l’esibizione in piazza dell’Oratorio che è antistante la chiesa. L’esecuzione di alcune marce da parte dei nostri giovani musicisti  ha immediatamente attirato l’attenzione dei passanti e di quanti stavano in chiesa creando un clima più vicino alle nostre tradizioni che non a quelle romane, quando nei giorni di festa si sente al mattino sfilare la banda per le vie del paese. Successivamente si sono spostati per eseguire alcuni brani nel cortile degli Aranci dove le autorità capitoline si stavano intrattenendo con i ragazzi intervenuti nella messa a loro dedicata. In attesa che iniziasse la celebrazione eucaristica, i giovani musicisti bagnaresi hanno pensato bene di andare a visitare i luoghi storici di Roma che si trovavano a due passi: il Pantheon e Piazza Navona.

Non poteva essere diversamente in occasione della festa del Santo della gioia, una giornata dedicata al sorriso, al condividere insieme un’esperienza di sana felicità. Molto significative le parole di S.E. Mons. Ruzza, la sua omelia è stata seguita attentamente dai ragazzi che ne hanno particolarmente apprezzato il contenuto. Il vescovo alla fine ha ringraziato e si è complimentato per la presenza e la singolare bravura dei musicisti calabresi considerando la giovane età. Stessa attenzione da parte del presbitero nei confronti del coro S. Chiara protagonista come l’orchestra di fiati bagnarese nell’animazione della liturgia dove sono stati eseguiti i canti di Mons. Frisina che lo stesso vescovo ha detto essere suo fraterno amico. E’ toccato a padre Rocco Camillò C.O. preposito della congregazione dell’oratorio di Roma ringraziare e dare il benvenuto ai coristi ed ai musicisti calabresi che hanno dovuto affrontare un lungo viaggio in pulman per poter partecipare alla celebrazione e alla festa per San Filippo Neri fondatore dell’Oratorio. Lui essendo nativo di Polistena conosce bene la distanza e le difficoltà del viaggio che affronta ogni qualvolta si reca a trovare i suoi familiari. Dopo la messa sempre nel cortile degli aranci è stato offerto un pranzo per i poveri quest’anno allietato dai giovani della cittadina del basso Tirreno. Una festa unica a detta dei presenti, con canti e balli eseguiti dai bagnaresi che hanno saputo davvero riempire di suoni, inondato di gioia, i luoghi dove ha vissuto il Santo che con il canto e la musica, come ha sottolineato mons. Ruzza, ha saputo portare il messaggio evangelico a tutti ravvivando la speranza e la fiducia nell’amore profondo di Dio. A conclusione padre Camillò ha dato al maestro Giuseppe Arena direttore del coro ed al maestro Panuccio un quadro dove è raffigurato il ritratto di S. Filippo Neri, a sua volta il maestro Panuccio ha consegnato al preposito della congregazione l’emblema dell’orchestra precisando che questo particolare omaggio è stato fatto solo a ministri, vescovi e grandi autorità della musica e, da oggi anche all’Oratorio che sarà annoverato fra quelli che hanno contribuito a diffondere nei tempi moderni, la musica a tutti i livelli.

La fine del  concerto romano è stata accolta con molto dispiacere dai presenti che fra gli applausi, tantissimi per amor del vero, urlavano: “ritornate il prossimo anno” e addirittura a detta di qualcuno “resta a Roma abbiamo bisogno della gioia che sai trasmettere“.  Il maesto Panuccio ha risposto: “ci lusinga tutto questo e ve ne siamo grati, ma io personalmente non lascerò la mia Calabria che è una terra per volontà umane destinata a perde i suoi figli più amati che emigrano per trovare lavoro e dove se fosse possibile anche la terrà stessa emigrerebbe. Non è del tutto escuso un nostro ritorno anche perchè io personalmente sono molto legato alla figura di San Filippo, se le condizioni lo consentiranno, esaudiremo la richiesta“.

 

 

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