‘Ndrangheta, operazione “Carminius”: il boss faceva da mediatore tra una banda di sinti e il proprietario di una sala giochi vittima di estorsioni

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‘Ndrangheta, operazione “Carminius”: il boss Salvatore Arona ebbe il ruolo di “garante e mediatore” tra la banda di sinti ed il proprietario di una sala giochi vittima di estorsioni

Emergono alcuni importanti dettagli dall’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione “Carminius” contro la ‘Ndrangheta in Piemonte, un’inchiesta della guardia di finanza e dei carabinieri che ha portato a numerosi arresti. Nelle carte si parla di un episodio accaduto il 6 ottobre 2014 quando, a Carmagnola, ci fu un atto intimidatorio contro una sala giochi. Uno dei presunti boss della cittadina piemontese, Salvatore Arona, ebbe il ruolo di “garante e mediatore” tra la banda di sinti, promotori dell'”avvertimento”, ed il proprietario della sala giochi. Per il Gip Giulio Corato l’episodio fornisce “la misura del peso specifico dell’intervento dell’indagato, ritenuto ampiamente in grado di arginare sul territorio persone oltremodo pericolose, capaci di passare all’azione violenta”. 

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