Bufera nel Partito Democratico in Calabria, scoppia il caso Magorno: “coalizione alternativa ad Oliverio”

StrettoWeb

Partito Democratico nel caos in Calabria, scoppia il caso Magorno: “per le regionali non sosterrò la candidatura di Oliverio e se si candiderà promuoverò un’altra coalizione”

E’ bufera nel Partito Democratico in Calabria dopo l’assemblea nazionale di domenica scorsa che ha incoronato Nicola Zingaretti nuovo segretario. E’ durissimo, l’ex segretario regionale, Ernesto Magorno, dopo il mancato inserimento di vari esponenti renziani nella direzione nazionale e le parole del Governatore del Lazio durante il suo intervento a Roma: “è sbagliato pensare a un’ammucchiata, stile Unione, in vista delle prossime elezioni, europee: Zingaretti vuole forse tornare al passato, a quel passato che non ha mai portato buoni frutti. Zingaretti eviti errori”. Ancora più chiare le parole del senatore calabrese in un gruppo privato su whatsapp: “ieri è stata una brutta giornata, è iniziata la restaurazione. Io come molti altri non ci stiamo. Lotti e molti di noi non siamo entrati in direzione. Per quanto mi riguarda mi sento di avere le mani libere. Per le regionali, non sosterrò la candidatura di Oliverio e se si candiderà promuoverò un’altra coalizione. Sto mettendo in campo una lista che si chiamerà ‘Un’altra strada per la Calabria'”. A stretto giro la replica della segreteria provinciale del Pd di Cosenza: “le dichiarazioni dell’ex segretario regionale sono gravi perchè annuncia di non di voler fare una battaglia politica interna al Pd ma addirittura di voler presentare una coalizione alternativa. Con quali alleati è facile immaginarlo. In questi anni, caro Magorno, allo sforzo di governo alla Regione- prosegue la nota- è mancato proprio il Pd, cioè una forza politica capace di fare massa critica e far dispiegare l’azione di governo sui territori. Se Magorno vuole uscire dal Pd non indugi. Ciò è dovuto a quanti lo hanno votato perchè era candidato del Pd e non di questa o quella corrente interna”. “La sua presa di posizione impone però anche un’assunzione di responsabilità da parte di Zingaretti e dello stesso commissario regionale del partito: entrambi non possono far finta di niente. Dovranno quanto meno consentire agli iscritti del Pd Calabria di potersi autodeterminare e, dunque, svolgere in tempi rapidissimi il congresso regionale del partito”, conclude la nota.

Condividi