È partita la caccia ai consensi in vista delle elezioni regionali 2020. Michele Emiliano, dopo la sagra del programma che lo ha visto protagonista 4 anni fa, con la vittoria alle scorse consultazioni; dopo essersi ‘dissociato’ dal suo partito subendo la contrarietà della corrente ‘renziana’, tenta una interlocuzione un po’ più a destra con i berlusconiani di Forza Italia e i fittiani di Nci. Ma cosa sta succedendo al centro destra pugliese? Fonti interne ci parlano di un tentativo da parte di Raffaele Fitto, di farsi spazio in Fratelli d’Italia. Insomma una sorta di cordata moderata anti – sovranista, che fa seguito ai tentativi falliti di alcuni ex onorevoli nostrani, ad entrare nelle file della Lega (come nel coordinamento provinciale di Taranto) che, coerentemente con quanto annunciato, cerca volti nuovi per la propria classe dirigente.
Insomma, le stanno tentando tutte. Prima Emiliano ha tentato un dialogo con il M5S, subito dopo si è rivolto ai moderati che, dal canto loro, parlando di “politica in continua evoluzione” non danno nulla per scontato, lasciando pensare ad una possibile apertura.
Un primo assaggio forse lo abbiamo avuto a Barletta, dove il PD di Emiliano e il centro destra (tranne la Lega) hanno sostenuto il sindaco eletto. Quello che Andrea Caroppo, consigliere regionale e coordinatore regionale Lega, ha definito in una intervista “finto civismo che nasconde vecchi camaleonti”.
E in effetti, spazio nella Lega non ne hanno trovato. E se i sondaggi sono giusti, la Lega potrebbe addirittura superare il 20%.
Lo stesso PD non vuole più ricandidare Emiliano, che ci ritenta con Forza Italia e Con i fittiani sempre più verso l’estinzione politica. Una brodaglia moderata, antisovranista sempre più tendente a sinistra che, pur di contrastare la politica del cambiamento è disposta a rinnegare anche la propria identità politica. Ed è così, perché la storia della Destra non l’ha certo scritta la Lega, soprattutto qui al Sud, dove sta nascendo e si sta affermando come partito.