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Attualità | 03 ottobre 2017, 07:14

Uno chapeau collettivo per D. Monsignor Derio salutato dalla sua comunità

Un momento commovente durante la veglia di preghiera di venerdì 29 settembre

Uno chapeau collettivo per D. Monsignor Derio salutato dalla sua comunità

Monsignor Derio Olivero. Un titolo altisonante, che ha un significato profondo. Per la maggioranza dei fossanesi, però, il nuovo Vescovo di Pinerolo è don Derio, D. per i ragazzi che con lui sono cresciuti e che oggi sono adulti nella comunità.

Un uomo, Monsignor Olivero, che a Fossano è cresciuto, come sacerdote prima e come vicario negli ultimi 5 anni, accanto alle persone; che ha saputo coinvolgere la comunità indipendentemente dal credo e a stimolarne la riflessione e la crescita etica.

I fossanesi in queste settimane sono combattuti: da un lato l’orgoglio di vedere il loro don Derio percorrere un cammino importante, e dall’altra la malinconia che serpeggia, la consapevolezza che verrà a mancare un punto di riferimento etico e culturale, un pilastro della comunità.

Sono tanti i ricordi che passano di bocca in bocca, di post in post, in questi giorni: dalle Messe vocazionali, senza un posto libero nemmeno in piedi, alle prediche con i riferimenti al Milan; dai campi di Strepeis, al pulman per andare a vedere gli U2, da Caravaggio alla mezz’ora di bellezza. Derio lascia Fossano. Di questo la comunità si sta rendendo conto, ma dall’altro lato è auspicabile che il suo insegnamento rimanga nella partecipazione alla vita della città, alla costruzione di una comunità più solida, più equa, più bella.

Proprio di bellezza, fulcro di tanti discorsi del nostro Monsignore, è l’immagine che resta nel cuore pensando alla veglia di preghiera di venerdì 29 settembre in cattedrale.

Per giorni sono passati di whatsapp in whatsapp messaggi con un invito chiaro: “venerdì alle 20,45 ci sarà la veglia in cattedrale per pregare per il nuovo vescovo di Pinerolo. Ecco una brillante idea: dato che Derio dice sempre ‘mi levo il cappello di fronte a chi fa qualcosa per gli altri’, ci portiamo tutti un cappello e a un certo punto parte uno chapeau tutto per lui. Acqua in bocca con il Mons”. Missione compiuta. Decine di persone, in una cattedrale gremita all’inverosimile indossavano, venerdì, un cappello e se lo sono tolti all’unisono. Un gesto simbolico con un enorme potenza in termini di bellezza e riconoscenza.

Gesti che hanno commosso anche i più stoici, come quello di Derio che, ancora una volta ha dimostrato di essere umile tra gli uomini, chiedendo ai presenti di imporgli la benedizione. Un atto tipicamente opposto: è il sacerdote che impone la benedizione e saranno i Vescovi, domenica 8 ottobre a imporre una benedizione al nuovo collega. Venerdì, invece, sono stati gli amici, i fedeli, gli ammiratori.

Il grazie a don Derio sarà difficile da esprimere a parole, ma è chiara la consapevolezza che Pinerolo ha un’immensa fortuna ad adottarlo come vescovo.

Agata Pagani

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