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Politica | 13 novembre 2017, 07:01

Forza Italia, tempi duri per i fratelli Daniela e Massimo Garnero

Il Cavaliere intende escludere dalle liste la prima, detta “La pitonessa”. Il secondo, coordinatore provinciale azzurro da cinque anni, sarà sostituito a breve dal sindaco di Boves Maurizio Paoletti

Daniela e Massimo Garnero

Daniela e Massimo Garnero

Sono giorni difficile per i fratelli Daniela e Massimo Garnero. Due ruoli e due caratteri diversi.

La prima, più celebre col nome del primo marito, Santanchè”, regina incontrastata dei salotti televisivi, detta “La Pitonessa”, è stata una delle protagoniste femminili della vita politica di questi ultimi vent’anni. Battagliera, determinata, esponente prima di Alleanza Nazionale, poi, nel 2008, prima donna in Italia candidata alla Presidenza del Consiglio per la Destra di Francesco Storace. Un rapporto, il suo, di odi et amo con Silvio Berlusconi. Si era allontanata da lui con una battuta passata agli Annales: “Al Cavaliere le donne piacciono solo orizzontali”. Poi, il riavvicinamento e un nuovo innamoramento (sempre e solo politico s’intende). Ora, tra i due, tira di nuovo aria di burrasca se è vero, come pare, che lo tsunami che sta per investire Forza Italia (o come si chiamerà il nuovo soggetto politico) potrebbe travolgerla e metterla ai margini.

Il trionfo in Sicilia, andato ben oltre le più ottimistiche aspettative, avrebbe convinto Berlusconi a rinnovare radicalmente il partito, cosa che va annunciando da tempo. Daniela Santanchè viene indicata, insieme ad Antonio Martino, Renata Polverini e vari altri, tra coloro che il Cavaliere vorrebbe lasciare a casa per far spazio a giovani amministratori o imprenditori. A darne notizia sono Libero, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, e Il Tempo di Roma, di solito bene informati sulle manovre che interessano il centrodestra.

Se la “pasionaria” nazionale si avvia verso un esilio, per quanto dorato, analogo destino sta per toccare al fratello, imprenditore cuneese, chiamato nel 2012 dalla sorella a reggere le sorti di Forza Italia nel Cuneese, quando Enrico Costa mollò le redini del partito, lasciandolo in braghe di tela, per passare con Angelino Alfano. Massimo Garnero, di temperamento mite e cortese, ha coronato il suo sogno, di gran lunga più modesto di quello della sorella: entrare in municipio a Cuneo. Oggi siede in Consiglio comunale, seppur sui banchi della minoranza, col ruolo di capogruppo azzurro, cioè di sé stesso.

Alla vigilia della campagna elettorale, all’imprenditore imprestato pro tempore alla politica viene richiesto di mollare l’incarico di coordinatore provinciale per far posto al commissario, Maurizio Paoletti, sindaco di Boves. Vite parallele per Daniela e Massimo: la prima divisa tra Milano e Roma, il secondo all’ombra della Bisalta, accomunati però in questo frangente – se le previsioni verranno confermate – da un comune percorso sul viale del tramonto.

Giampaolo Testa

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