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Attualità | 26 febbraio 2018, 07:45

Crissolo festeggia il “suo” Pastore, don Luigi Destre, “le grand diable du Mont Viso”

Il 3 marzo del 1968 don Luigi fece il suo ingresso in paese come parroco di San Giovanni Battista. Sabato la Santa Messa solenne, celebrata insieme al vescovo Bodo ed ai sacerdoti che con lui hanno condiviso questo lungo cammino

Don Luigi Destre - Foto Nicolò Bertola - Copyright Targatocn.it

Don Luigi Destre - Foto Nicolò Bertola - Copyright Targatocn.it

Crissolo festeggia, nel pomeriggio di sabato 3 marzo, il “suo” Pastore, don Luigi Destre, che da cinquant’anni guida le comunità parrocchiali dell’Alta Valle Po.

Era infatti il 3 marzo del 1968 quando il paese accolse quello che, col passare degli anni, sarebbe diventato il “Papa del Monviso”, con le sue 120 ascese al Re di Pietra, dove ha celebrato 53 messe e due matrimoni.

Da allora – dicono in paese - tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti eventi, lieti e non, lo hanno visto protagonista indiscusso della vita religiosa e sociale del paese”.

I suoi parrocchiani sono unanimi nel riconoscergli “impegno infaticabile, carisma e generosità” con i quali “fin dai primi anni di vita è riuscito, con la sua presenza costante, a creare uno spirito di comunità: sempre vicino nei momenti tristi, come nelle occasioni di festa, sempre un punto di riferimento, con la sua capacità di ascoltare e di consigliare con una buona parola. Sarebbe lunghissimo raccontare tutti gli episodi che ogni crissolese conserva nel suo cuore”.

83 anni il prossimo 21 giugno, don Destre è stato ordinato sacerdote all’età di 24 anni. Oltre ad essere parroco di San Giovanni Battista in Crissolo, dal 2008 è amministratore parrocchiale di San Claudio, Parrocchia di Ostana.

Forte l’impegno di don Luigi anche fuori dall’ambito della vita parrocchiale, pur avendo sempre sullo “sfondo” la sua grande passione, quella della montagna. Per 25 anni è stato capostazione del Soccorso alpino di Crissolo (“un’esperienza meravigliosa e dolorosa al tempo stesso” le sue parole), con decine di interventi per recuperare escursionisti feriti o salme di alpinisti deceduti. Tanti di questi, anche sul Monviso.

Il 16 settembre 1989 don Luigi, insieme ad altri tre sacerdoti e una quarantina di persone salì in vetta al Monviso accompagnando Monsignor Sebastiano Dho, allora vescovo di Saluzzo, il primo a raggiungere la cima del Re di Pietra e ad officiare “in quota” una solenne celebrazione eucaristica, benedicendo dall’alto tutta la Diocesi.

Anche Monsignor Giuseppe Guerrini, attuale vescovo emerito della Diocesi saluzzese, salì con don Luigi in punta al Monviso. Una Montagna che per don Luigi non ha segreti, avendone battuto tutti i percorsi, sia dalla via normale, che dalla est, ovest, nord nordovest e sudest.

Così come per le altre vette del massiccio: Visolotto, Viso Mozzo, e le punte Sella, Trento, Caprera, Piemonte, Gastaldi, Roma e Udine.

Ai 3841 metri del Viso, nel 2000, don Destre inaugurò in occasione del grande Giubileo, il restauro della Croce della vetta, con i due medaglioni bronzei.

Cavaliere della Repubblica, nel giugno del 2015 ricevette il premio “Gianni Aimar, comunicare la Montagna”, per esser stato “un simbolo della montagna solidale: la sua attività di soccorritore si sposa a quella di promotore dell’associazione ‘Dal Monviso al Brasile’. Don Luigi ha fatto dell’impegno per la montagna, per quanti la vivono, una ragione di vita che testimonia quotidianamente. Il suo amore per il Monviso è l’esemplificazione di un rapporto intenso con le terre alte che lo accomunava, con un’amicizia sincera, a Gianni Aimar”.

I francesi lo chiamano “le grand diable du Mont Viso”. Il motivo? Lo “confessa” direttamente don Luigi: “Quando vedevo qualcuno salire dal versante francese non riuscivo a non farlo oggetto del lancio di una piccola manciata di sabbia o di neve” dice ridendo.

Tornando all’appuntamento di sabato, alle ore 17 è prevista la Santa Messa solenne, officiata da Monsignor Cristiano Bodo, vescovo di Saluzzo, insieme a don Luigi ed ai sacerdoti che con lui hanno condiviso questo lungo cammino al servizio dell’alta Valle. Alle 18 verrà inaugurato il museo di “Vita Crissolese” intitolato a don Luigi: un’esposizione che prende vita e forma grazie alla donazione da parte sua di molti oggetti, che testimoniano decenni di vita passata.

Seguirà un momento conviviale, presso la Sala delle Guide, aperto a tutti.

Nicolò Bertola

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