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In Breve

| 14 aprile 2018, 15:33

Realtà, percezione e sicurezza in un paese sempre in campagna elettorale - Being John Malkovich

Una pellicola che fa capire come e quanto la nostra esistenza possa essere soggetta, scusate il gioco di parole, alla soggettività, quanto il confine tra quello “che è” e quello “che crediamo sia” possa essere definito e invalicabile

Realtà, percezione e sicurezza in un paese sempre in campagna elettorale - Being John Malkovich

“Being John Malkovich” è un film americano del 1999 scritto Charlie Kaufman e diretto, all’esordio, dall’ora acclamatissimo regista Adam “Spike Jonze” Spiegel.

Craig è un marionettista fallito che spinto dalla moglie Lotte trova lavoro nella grande azienda LesterCorp, scoprendo all’interno del palazzo che ne è la sede una piccola porticina capace di condurre all’interno della coscienza di un dato essere umano: nello specifico, varcarla permette di entrare nella mente dell’attore di Hollywood John Malkovich. Craig, assieme alla collega Maxine, deciderà di sfruttare la porticina per mettere in piedi un’attività parallela particolarmente remunerativa... e rischiosa (specialmente per loro).

Si è tenuta nella giornata di martedì 10 aprile, in tutta Italia e quindi ovviamente anche nella nostra provincia Granda, la festa delle forze di Polizia. Occasione, per noi giornalisti, sempre interessante... se non altro perché le autorità mettono a disposizione alcuni dati interessanti relativi all’anno appena passato (e, ovviamente, ai diversi tipi di reato). 

È quindi facile comprendere, tramite le stesse parole del Questore della nostra provincia, come in generale i reati siano diminuiti di circa l’11% con più di 1800 episodi in meno; nello specifico, gli omicidi tentati e colposi si sono allo stesso modo ridotti, così come le lesioni dolose, le minacce e le violenze sessuali, e pure i reati collegati alla prostituzione e alla pornografia minorile. Stessa storia per furti e rapine. E confrontando, anche grazie all’ausilio dei giornali nazionali, i pareri generali di tutti gli “addetti ai lavori”, pare proprio che le cose stiano così in praticamente ogni parte d’Italia. 

Quale riflessione si può fare, quindi? Il mese e più che ci separa dal termine dell’ultima campagna elettorale mi riporta senza troppa difficoltà alla mente l’idea che in questo caso come in tutti i precedenti, la sicurezza, quella reale e percepita, sia stata di fatto al centro del dibattito. E sì, soprattutto di quello intrapreso dai vincitori indiscussi. 

Di realtà e percezione parla proprio “Being John Malkovich”, indiscutibilmente uno dei film più belli non solo di uno dei registi migliori attualmente in attività, ovvero Spike Jonze, ma soprattutto di uno dei migliori sceneggiatori (anzi, a parer mio il miglior sceneggiatore) dell’America filmica recente. Una pellicola che fa capire come e quanto la nostra esistenza possa essere soggetta, scusate il gioco di parole, alla soggettività, quanto il confine tra quello “che è” e quello “che crediamo sia” possa essere definito e invalicabile nonostante ciò di cui siamo convinti. Una pellicola che consiglio sinceramente, profonda e sfaccettata. 

E che davvero acquista alcuni elementi in più, se guardata in un paese che pare essere sempre e costantemente in campagna elettorale. Anche se (avete notato?) la sicurezza è un po’ uscita dai radar dei protagonisti della politica nostrana.

s.g.

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