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Attualità | 22 settembre 2018, 19:45

Mondovì: conferita la cittadinanza onoraria al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana (FOTO)

La cerimonia si è tenuta nella mattinata di oggi, sabato 22 settembre, nel rione di Piazza

Mondovì: conferita la cittadinanza onoraria al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana (FOTO)

Si è tenuta nella mattinata di oggi, sabato 22 settembre, presso la cornice medievale di Mondovì Piazza, la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.

"In un mondo dove tutto è frenetico e dove molto spesso conta di più l'apparire che l'essere, le Infermiere Volontarie della CRI si fanno testimoni silenziose di valori importantissimi nel campo dell'assistenza, dell'educazione sanitaria, del sociale - ha asserito il sindaco, Paolo Adriano -. Non solo in ambito nazionale e internazionale, ma anche nel locale, le Infermiere Volontarie portano avanti un'opera preziosissima, erogando corsi di primo soccorso e di bls, assicurando assistenza alle fasce sociali più deboli e garantendo il loro fondamentale supporto nelle emergenze. A Mondovì, si occupano anche della gestione del punto di ascolto 'L'Orecchio di Venere', autentico fiore all'occhiello del comitato locale, dedicato alle vittime di violenza. Per tutte queste ragioni, intendiamo con il conferimento della cittadinanza onoraria porgere loro il 'grazie' di tutta la città".

Al momento istituzionale, fra le numerose autorità presenti, figuravano anche sorella Emanuela Bigatti, ispettrice del Centro Mobilitazione regionale del Corpo infermiere volontarie del Piemonte, e Antonino Calvano, presidente regionale CRI. Menzione speciale per Raffaele Ciliento, all'ultima uscita ufficiale da comandante della stazione dei Carabinieri di Mondovì.

I festeggiamenti sono proseguiti poi nel pomeriggio con l'eccezionale concerto della fanfara della Brigata alpina "Taurinense", composta da sottufficiali e volontari in servizio permanente e in ferma breve e militari di leva. L'evento è stato organizzato dall'Anap Confartigianato, che per l'occasione ha consegnato al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, alla fanfara della Brigata alpina "Taurinense" e alla città di Mondovì il gagliardetto dell'associazione. 

QUARTA CITTADINANZA - Andando a scartabellare negli archivi cittadini, si è appreso che si tratta soltanto della quarta cittadinanza onoraria assegnata dal Comune monregalese nella sua storia: le altre tre risalgono al 23 gennaio 1984 (Luigi Scimè, comandante partigiano), al 19 giugno 1990 (premio Nobel costaricense Óscar Arias Sánchez) e al 30 aprile 1996 (Brigata alpina Taurinense).

LA STORIA - Grazie al lavoro di ricostruzione eseguito accuratamente dal Comune di Mondovì, inoltre, possiamo proporre di seguito la storia del Corpo. "Il motto delle ausiliarie delle forze armate è 'Ama, conforta, lavora e salva'. Ad oggi sono in tutto 9500 e vantano 110 anni di attività; il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, infatti, fu costituito il 19 febbraio 1908 con l’apertura del primo corso allieve rivolto a giovani donne appartenenti a qualsiasi ceto sociale e di ogni età, presso l’ospedale militare del Celio, con il patrocinio della Regina Elena di Montenegro (le cui spoglie riposano oggi nel Santuario di Vicoforte accanto a quelle del suo consorte, Re Vittorio Emanuele III), cui seguì la scuola di Milano nel dicembre dello stesso anno. Nel 1908 si diplomarono 260 infermiere volontarie, che svolsero la prima missione partecipando ai soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto di Messina. Nel conflitto italo-turco (1911/12) in ausilio alla sanità militare, 57 crocerossine prestarono servizio a bordo della nave 'Menfi'. Quindi furono presenti sui fronti del primo conflitto mondiale, prestando la loro opera in ospedali da campo, ospedali territoriali, ospedali attendati e posti di soccorso e su una ventina di treni destinati al trasporto dei feriti, in prima linea e nelle retrovie. Nella Seconda Guerra Mondiale, significativo e riconosciuto fu il loro ruolo di soccorso, in particolare sulle navi e sui treni ospedale. Nel Dopoguerra, le crocerossine parteciparono alla missione in Corea, unitamente al reparto sanitario-logistico del Corpo Militare CRI, dove svolsero un fondamentale ruolo di assistenza, ancor oggi celebrato delle autorità coreane. Furono presenti anche durante i soccorsi alle popolazioni colpite da disastri nazionali (alluvione del Polesine, disastro del Vajont, alluvione di Firenze, terremoti del Belice e del Friuli, alluvione del Piemonte) ed esteri (alluvione dell’Olanda nel 1953, terremoto di Agadir). Ausiliarie delle Forze Armate, le Infermiere Volontarie partecipano alle missioni umanitarie e di pace all'estero, richieste dal nostro Paese ed in accordo con la comunità internazionale, fra cui le missioni in Libano, in Somalia, in Mozambico, in Turchia, in Bosnia, Albania, Kosovo, Iraq, Palestina e Afghanistan. Con la legge numero 342 del 25 giugno 1985, il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, concesse l'utilizzo della bandiera nazionale al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, per gli alti meriti civili e militari resi alla nazione. Oltre alle emergenze esiste un quotidiano, silenzioso, fatto di una vasta varietà di servizi alla persona e alla comunità così come previsto dai compiti istituzionali della Croce Rossa Italiana: dalla presenza negli ambulatori CRI all'educazione sanitaria alla popolazione, alla gestione dei centri di ascolto per le vittime di violenze di genere, ai corsi di primo soccorso, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza e la capacità di autosoccorso dei singoli. Tutte le attività del Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI sono svolte volontariamente e gratuitamente. Un ricordo va ad alcune Infermiere Volontarie CRI dell’ispettorato di Mondovì, che ne hanno fatto la storia e che sono ancora oggi di ispirazione nel servizio svolto quotidianamente dalle attuali sorelle: Irma Gorresio Gabet (1853-1940), Anna Angelucci Arneodo (1861-1927), Lucia Garelli (1879-1917) ed Emilia Occelli (1905-2001)"

Alessandro Nidi

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