finanziere arrestato per la terza faida di scampia

Operazione bis quella di ieri contro i clan di Scampia e Secondigliano, una retata fotocopia dopo il “no” del Riesame per l’operazione dello scorso giugno. La Procura partenopa ha riannodato i fili e richiesto la misura cautelare per 14 persone. Tra questi vertici, promotori e sodali di Vanella Grassi e Di Lauro.

Tra le persone che ritornano in carcere spiccano i nomi di Salvatore Di Lauro (in foto sinistra), 30enne detto Terremoto, uno dei figli del super boss Paolo alias Ciruzzo ‘o Milionario, ed il finanziere Claudio Auricchio. I riflettori dell’Antimafia sono stati puntati sulle mire espansionistiche del boss Antonio Mennetta (in foto al centro) e sul periodo della terza faida di Scampia (2011-2012). Al servizio di Mennetta ci sarebbe stato proprio l’appartenente alla Guardia di Finanza. Auricchio, classe ’77, di Nocera Inferiore, con un passato nei baschi verdi, è accusato di essere entrato a far parte del gruppo di fuoco dei “Girati” e di aver preso parte anche ad un tentato omicidio: quello nei confronti dello scissionista Giovanni Esposito detto ‘o muorto (in foto a destra), esponente del cartello Abete-Abbinante-Notturno.

Stando ad alcuni pentiti, il finanziere si sarebbe messo alla guida di una Fiat Bravo di colore grigio, con tanto di scritta “Guardia di Finanza”, preparata per volontà di Antonio Mennetta (il ragazzo che sognava di diventare “imperatore” di Scampia). Così sarebbe scattato un finto blitz nella roccaforte degli Abbinante. Solo grazie alle urla delle donne in casa Esposito sarebbe riuscito a sfuggire ai killer mascherati da finanzieri. L’obiettivo dell’agguato, insospettito da quel controllo di polizia giudiziaria, avrebbe telefonato alle forze dell’ordine (polizia e carabinieri) per avere conferme sul finto blitz. Secondo la Dda, al tentato omicidio avrebbero preso parte anche Ciro Cortese (fratello di Giovanni alias ‘o Cavallaro), Eduardo Zaino ed altri presunti affiliati.

Nell’inchiesta era finito anche un altro appartenente alla Guardia di Finanza, come ricorda Il Mattino: Giacomo Baldassi, anche lui basco verde, classe ’72 di Castellammare di Stabia. Per lui non sono  scattati gli arresti per mancanza di esigenze cautelari.

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