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GIUGLIANO. Avevano studiato tutto nei minimi dettagli: prove, indizi che potessero incastrare un immigrato e farlo sembrare un seguace dell’Isis pronto a compiere attentati. Castrese Verde del 1972, Amedeo Luongo del 1969 entrambi marescialli e Giuseppe D’Aniello, classe 1968, appuntato in servizio a Giugliano, sono i tre carabinieri della compagnia di Giugliano arrestati ieri per falso ideologico, calunnia, detenzione di armi clandestine. Vittima prescelta un extracomunitario di origini ghanesi.

I tre avevano architettato il piano per ottenere un encomio. Avevano persino posizionato, durante alcuni controlli in casa di un immigrato, una cartina del centro commerciale Auchan di Mugnano con le uscite cerchiate di rosso così che potesse sembrare veritieri il piano del giovane di compiere un attentato oltre che una copia del Corano, nonché materiale concernente propaganda fondamentalista che veniva ricondotto alla disponibilità di Kailu Munkail Osman. In casa per far sì che l’arresto del giovane potesse sembrare più eclatante possibile posizionarono poi un quaderno marca Piranha inneggiante ad Allah e ai suoi martiri, scritto in inglese, italiano e arabo; 5 fogli manoscritti con scrittura in italiano, inglese e arabo, in cui si inneggia al sacrificio dei martiri contro i miscredenti; 3 libricini in arabo per le preghiere; un quadretto raffigurante la Mecca, con scrittura in arabo; una custodia verde con un libretto di preghiere in arabo; 8 testi sacri del Corano.

L’arresto del giovane solo qualche giorno fa ma Osman è stato poi subito rilasciato. I tre non immaginavano di essere sotto intercettazione e di essere indagati in una più ampia inchiesta per concussione: non credevano che la loro trama è stata interamente ricostruita in diretta dal pm.

Oggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per i tre ci sarà l’interrogatorio di garanzia. 

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