Accorinti all’Onu: “Chiederò di costruire un’università della pace a Messina”

Accorinti all’Onu: “Chiederò di costruire un’università della pace a Messina”

Accorinti all’Onu: “Chiederò di costruire un’università della pace a Messina”

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mercoledì 28 Febbraio 2018 - 08:39

“La speranza - ha sottolineato il sindaco- nasce dal cambiamento culturale. Le future generazioni sono pronte ad assorbire tutto questo e creare un mondo migliore”

“Chiederò all’Onu e all’Ue di costruire assieme un’università della pace a Messina, dove i ragazzi di tutto il mondo possono vivere in fratellanza studiando e portando soluzioni ad un mondo che deve essere completamente diverso da quello che abbiamo costruito fino ad oggi”. Questa la proposta de sindaco Renato Accorinti , che ieri – quando qui erano circa le 19.30 – ha parlato nel quartier generale dell’Onu.

Accorinti non si è limitato ad indossare la felpa grigia raffigurante il volto di Gandhi ma lo ha anche citato nel suo intrevento, tradotto in inglese dal messinese Francesco Rizzo Marullo ed incentrato sui principi di cooperazione e fratellanza, perché “l’umanità –ha sottolineato – è una sola, dobbiamo cambiare la struttura delle nazioni e sentirci tutti fratelli”.

Ecco il discorso integrale del sindaco Accorinti: “Parlare della cooperazione nel Mediterraneo è chiaro che è importante, perché la cooperazione è il modo per evitare le guerre ed andare oltre e il Mediterraneo è un focolaio di guerra. Sono siciliano, di Messina, e lì sentiamo la tensione che cresce vicino a noi. Parlo oggi qui da questo palazzo dell’Onu, che ha pilastri forti: della fratellanza dell’uguaglianza, della solidarietà e perciò della pace. Questo luogo è nato dopo la seconda guerra mondiale, dopo millenni di guerre che hanno dilaniato l’Europa, ma la seconda guerra mondiale è stata il punto massimo, per i mezzi potenti fino alla bomba atomica: mai tanti morti in un periodo così breve, mai niente come il nazifascismo che ha catalogato le persone per razza, per provenienza, inventando categorie: un abisso. E proprio per questo è seguita la grande reazione dei popoli e delle nazioni e l’Onu è stato creato per questo: mai più guerra. Nello stesso periodo la carta universale dei diritti dell’uomo ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’umanità. Nel ’48 è nata la costituzione italiana, e l’articolo 11 dove è sancito che l’Italia ripudia la guerra. Dopo secoli di guerra questo è stato un punto di arrivo e di partenza perché assorbire tutto questo non è una cosa così semplice, perché l’educazione nel mondo è stata improntata alle divisioni.

L’Uomo contro l’uomo e poi le nazioni, nazioni contro nazioni. Il nazionalismo, il concetto peggiore, perché ha fatto vedere negli altri nemici. Le diversità sono belle ma i diritti sono meglio. Le guerre persistono perché gli uomini devono arricchirsi, cambiare tutto questo non è facile ma è la prossima sfida. Dico questo perché abbiamo una lista di cose da fare. Quando si parla di cooperazione dobbiamo cambiare l’approccio perché non è elemosina. Dobbiamo dire alle nazioni che hanno rubato il futuro di intere popolazioni e dobbiamo dirlo anche quando viviamo in quelle nazioni. E io che vivo in Italia so l’approccio dell’occidente è stato quello di rubare agli altri, usando qualsiasi mezzo, inclusa la guerra. La cooperazione non può essere elemosina ma sentire gli altri come se stessi. Qualcuno ha detto che il tenore di vita degli americani non è negoziabile e lo dicono anche gli altri paesi occidentali, ecco perché le guerre serve per arricchire gli altri a discapito degli altri. Dobbiamo cambiare prospettiva per cambiare il mondo, per farlo si deve iniziare da se stessi, Ghandi ha detto “sia tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, per questo abbiamo bisogno di accesso alla cultura, al cibo, all’acqua, alla salute e alle infrastrutture, l’Onu dovrebbe servire proprio a questo.

In Sicilia abbiamo avuto greci, normanni, fenici, la mia faccia è araba, e ci sono siciliani biondi con gli occhi azzurri, ma l’umanità è una sola, dobbiamo cambiare la struttura delle nazioni e sentirci tutti fratelli, è necessario combattere per cambiare l’approccio, iniziando dal nostro paese.

Da qui parte la mia proposta la proposta: da Messina, al centro del Mediterraneo, tra nord e sud del mondo, oriente e occidente del mondo, il luogo delle crociate e dello scontro, che deve diventare il luogo dell’incontro, chiederò all’Onu e all’Ue di costruire assieme un’università della pace a Messina, dove i ragazzi di tutto il mondo possono vivere in fratellanza studiando e portando soluzioni ad un mondo che deve essere completamente diverso da quello che abbiamo costruito fino ad oggi. La speranza nasce dal cambiamento culturale. Le future generazioni sono pronte ad assorbire tutto questo e creare un mondo migliore”.

4 commenti

  1. “tu che fai nella vita?”
    “faccio cose, vedo persone”
    da Eccebombo di Nanni Moretti

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  2. speriamo che nella traduzione dall’accorintese all’inglese all’Onu non capiscano male e invece dell’università ci bombardino.

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  3. ma a chi lo chiede al Dalai Lama?

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  4. MessineseIncallito 1 Marzo 2018 14:40

    Invece delle solite battutine, siate orgogliosi di avere un sindaco che affronta temi tanto elevati di fronte a questa platea.

    GRAZIE RENATO

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