TITOLO NUMERO 75
Dodici anni dopo, dunque, il China Open torna ad essere di Rafael Nadal. Nel 2005 batté Guillermo Coria in un impianto ben più modesto dell'impressionante National Tennis Stadium. Rafa lo sa, e ha tenuto a precisarlo. “Come prima cosa, oggi il torneo è più importante rispetto ad allora. Nel 2005 era un “250”, mentre oggi è un ATP 500. Ogni titolo a fine carriera è più speciale rispetto a quelli vinti da giovane. Inoltre il tabellone era molto complicato, sapevo che sarebbe stato difficile. Ho avuto la fortuna di annullare due matchpoint al primo turno (è il 12esimo giocatore a vincere un torneo nel 2017 dopo aver cancellato matchpoint, ndr), dopodiché ho giocato uno dei migliori tornei dell'anno”. Come detto, per Rafa è il titolo numero 75, ad appena due lunghezze da John McEnroe: dovesse superarlo (e lo farà), diventerebbe il quarto più titolato dell'Era Open. Roger Federer è ancora lontanuccio, ma chissà che lo spagnolo non possa impostare un altro obiettivo nella sua eterna rincorsa allo svizzero. Di sicuro ha messo una seria ipoteca sulla leadership di fine anno: con 2.360 punti di distacco, Federer avrebbe bisogno di un miracolo per colmare il gap negli ultimi 3 (o forse 4) tornei dell'anno. Ogni volta che Rafa vince un torneo, il ricordo scivola ai suoi primi successi, quando ci si domandava quanto sarebbe durato e quanto avrebbe vinto. “Con quel tennis così dispendioso, prima o poi scoppierà” era una delle filastrocche più in voga. Dodici anni dopo continua a vincere e guarda tutti dall'alto. Difficile ipotizzare limiti per un campione così straordinario. Rafa non si ferma: mercoledì scenderà in campo a Shanghai, uno dei pochi tornei assenti dal suo palmares, dove al primo turno è atteso da Jared Donaldson. Sarà il match numero 1.051 della sua carriera. Così, tanto per dire.
ATP 500 PECHINO – Finale
Rafael Nadal (SPA) b. Nick Kyrgios (AUS) 6-2 6-1