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Il Natale di Don Paolo in Kenya

La Redazione
Il Natale di Don Paolo a Marsabit
Sacerdote fidei donum nella diocesi di Marsabit, Don Paolo Malerba ha celebrato la funzione natalizia nella sua parrocchia, a Log Logo
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Anche Don Paolo Malerba ieri ha festeggiato il Natale, sebbene a distanza di migliaia di chilometri dalla sua Terlizzi.

Il sacerdote fidei donum, missionario in Kenya da più di due anni, è da luglio parroco di Log Logo, un villaggio del paese africano che è recentemente divenuto parrocchia. “È una delle primissime comunità che fino ad oggi era legata a Laisamis, un centro più grande, prima parrocchia di Marsabit. La mancanza di preti e altre componenti aveva rimandato l’apertura di Log Logo a parrocchia”, dichiarò Don Paolo a “Luce e Vita”. “Inizieremo in semplicità. Sappiamo che la chiesa non è fatta di mattoni, ma di persone”.

L’edificio ecclesiastico, costruito 25 anni fa, è stato intitolato all’Immacolata, dedica che è particolarmente congeniale a Don Paolo, che è nato proprio l’8 dicembre del 1976 e, come ha raccontato al periodico della Diocesi di Molfetta, “nel 2008, 13 dicembre, al mio primo arrivo in Africa, lì ho celebrato la prima messa”.

Sulla sua pagina facebook il missionario, 41 anni, ha postato le immagini – cariche di significato – della celebrazione della natività da lui amministrata ieri, con i fedeli che si avvicendano, uno dopo l’altro, all’altare per baciare un simulacro del Gesù bambino. Il sacerdote terlizzese ha aggiunto, in didascalia, un passo significativo dell’omelia pronunciata davanti al suo uditorio, incentrata proprio sull’incontro simbolico con Gesù bambino e tradotta anche in swahili.

“Buon Natale, ma vorrei fare tre domande: hai incontrato Gesù bambino nella tua vita? Ti piace un Dio bambino o un Dio potente? Hai pulito il tuo cuore e la tua mente per accogliere Gesù nella tua vita? Gesù nasce tutte le volte che noi siamo pronti per accoglierlo. Lo incontriamo quando ascoltiamo la sua parola, quando mangiamo il suo corpo, quando confessiamo, quando facciamo opere buone, quando viviamo da cristiani veri. Gesù nascerà davvero quando noi saremo pronti? Allora tu sei pronto? Se sei pronto, Buon Natale”.

Quella di Marsabit, dove il terlizzese esercita la sua missione, è una diocesi di frontiera, esposta alla realtà dell’islam, molto incombente, anche per ragioni geografiche. “Quella dell’Islam è una realtà forte, ma anche affascinante perché ci aiuta a dare più senso, sapore e colore alla nostra fede”, spiega Don Paolo. “I giovani purtroppo si convertono all’Islam perché gli offrono soldi, lavoro e futuro. Un progetto che vorrei iniziare da subito, oltre quello pastorale dell’annuncio della fede, sarà una vicinanza ai giovani con la creazione di lavoro. Lavoreremo perché i cristiani non si sentano soli o uomini e donne di serie b. Io cercherò di essere accanto a loro. Non mi sostituirò a loro”.

martedì 26 Dicembre 2017

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