Papa Francesco saluta i fedeli giunti da Termoli in piazza San Pietro
TERMOLI. Papa Francesco continua ad avere nel suo cuore e nel suo verbo il Molise. Dopo la sorprendente lettera inviata all’arcivescovo di Campobasso-Bojano Bregantini, ieri mattina, dopo l'Angelus, ha salutato i fedeli di Termoli giunti in piazza San Pietro. Ecco l’estratto del discorso pronunciato dal Sommo Pontefice. «Cari fratelli e sorelle, sabato, a Detroit, negli Stati Uniti d’America, è stato proclamato Beato Francesco Solano, sacerdote dei Frati Minori Cappuccini. Umile e fedele discepolo di Cristo, si distinse per un instancabile servizio ai poveri.
La sua testimonianza aiuti sacerdoti, religiosi e laici a vivere con gioia il legame tra annuncio del Vangelo e amore ai poveri. È quanto abbiamo voluto richiamare con la Giornata Mondiale dei Poveri, che a Roma e nelle diocesi del mondo si esprime in tante iniziative di preghiera e di condivisione. Auspico che i poveri siano al centro delle nostre comunità non soltanto in momenti come questo, ma sempre; perché essi sono nel cuore del Vangelo, in essi incontriamo Gesù che ci parla e ci interpella attraverso le loro sofferenze e i loro bisogni. Voglio ricordare in modo particolare le popolazioni che vivono una dolorosa povertà a causa della guerra e dei conflitti. Rinnovo perciò alla comunità internazionale un accorato appello ad impegnare ogni possibile sforzo per favorire la pace, in particolare in Medio Oriente.
Un pensiero speciale rivolgo al caro popolo libanese e prego per la stabilità del Paese, affinché possa continuare ad essere un “messaggio” di rispetto e convivenza per tutta la Regione e per il mondo intero. Prego anche per le persone dell’equipaggio del sottomarino militare argentino di cui si sono perse le tracce. Ricorre anche la Giornata del ricordo delle vittime della strada, istituita dall’Onu. Incoraggio le istituzioni pubbliche nell’impegno della prevenzione, ed esorto gli autisti alla prudenza e al rispetto delle norme, quale prima forma di tutela di sé e degli altri. E saluto tutti voi, famiglie, parrocchie, associazioni e singoli fedeli, che siete venuti dall’Italia e da tante parti del mondo. In particolare, saluto i pellegrini della Repubblica Dominicana; i partecipanti alla corsa di solidarietà da Košice (Slovacchia) a Roma; e la comunità equadoregna residente a Roma, che festeggia la Virgen del Quinche. Saluto le fraternità dell’Ordine secolare Trinitario Italiano, i fedeli di Civitanova Marche, Sanzeno, Termoli, Capua e Nola, e i giovani cresimandi di Mestrino (Padova)».